Ventuno in totale gli agenti segreti presenti sul ‘Gooduria’ quel giorno di fine maggio dell'anno scorso
Indagini chiuse sul naufragio degli ‘007’ che erano a bordo dell'imbarcazione che il 29 maggio 2023, a causa del maltempo, si inabissò per 16 metri nelle acque del lago Maggiore, al largo di Lisanza (Varese).
I morti furono 4, tra i quali una donna 50enne di origine russa, moglie dell'armatore e comandante della barca per il quale ora si profila la richiesta di rinvio a giudizio con le accuse di disastro colposo e omicidio plurimo colposo.
Le altre vittime furono un 62enne, una 53enne appartenenti ai servizi segreti italiani e un 54enne israeliano ex agente del Mossad: quel giorno la barca era stata noleggiata per festeggiare il compleanno di quest'ultimo. A bordo del ‘Gooduria’ c'erano in tutto ventuno 007, oltre all'armatore, che ha sempre sostenuto di non sapere che i passeggeri dell'imbarcazione erano agenti segreti, e alla moglie.
Una perizia sul naufragio, chiesta dal pubblico ministero di Busto Arsizio Massimo De Filippo e redatta da Carlo Ceccarelli (fu uno dei periti che lavorarono al naufragio della Costa Concordia), rafforza il capo di imputazione a carico dell'armatore e individua i motivi del disastro. L'uomo, sostiene il documento, quel giorno sottovalutò l'allerta meteo che indicava l'arrivo di una forte ondata di maltempo. Secondo punto: le modifiche ‘artigianali’ che il comandante ha apportato alla barca senza mai registrarle e, si ipotizza, senza mai valutarne l'impatto sulla stabilità dell'imbarcazione.
Altra questione è il soprannumero di passeggeri presenti sul ‘Gooduria’: in tutto 23 persone tra ospiti ed equipaggio contro la capienza massima prevista di 15. Anche gli 8 in più, a parere del perito, avrebbero contribuito a destabilizzare l'imbarcazione. Imbarcazione che, al momento del naufragio, non era assicurata.