Verbania, Varese e Como sono le tre città italiane che occupano il podio per il fenomeno meteorologico che spesso crea danni materiali
Verbania, Varese e Como. È questo l’ordine del podio nazionale riguardo al fenomeno meteorologico soprannominato ‘bomba d’acqua’: i casi contati nel decennio 2013-2023 sono rispettivamente 90, 76 e 74. Lo si apprende dalla nuova edizione dell’indice del clima del quotidiano economico del Sole 24 Ore. La classifica viene annualmente utilizzata nell’indagine della Qualità della vita per raccontare in quale delle 107 città italiane, capoluogo di provincia, si viva meglio dal punto di vista climatico, in base a dieci parametri (soleggiamento, indice di calore, ondate di calore, eventi estremi, brezza estiva, umidità relativa, raffiche di vento, piogge, nebbia e giorni freddi) che misurano le più frequenti condizioni di ‘bel tempo’.
Le province pedemontane lombarde, in fatto di clima, se la passano male. Se in fatto di eventi estremi Varese e Como sono sul fondo della classifica, la situazione non migliora se si considerano tutti gli indici presi in esame per stabilire la qualità climatica di ogni capoluogo di provincia. Como infatti è solo 91esima nella classifica delle città con il miglior clima; Varese invece occupa la 98esima posizione. Per entrambe le città pedemontane oltre agli eventi estremi, legati al caldo, alla pioggia e alla grandine, incidono anche il soleggiamento (ore di sole al giorno) e la brezza estiva. Insomma, Como e Varese hanno un pessimo clima. Quale la causa? Secondo il meteorologo che ha partecipato alla ricerca “Como e Varese si trovano a ridosso delle montagne, per cui più facilmente investite in estate da masse d’aria più fresca che scendono dalle masse alpine, che favoriscono lo sviluppo di temporali”. Insomma, è la geografia a determinare il clima a ridosso del Canton Ticino, senza dimenticare i cambiamenti climatici.