Vittime della truffa due uomini d'affari sudcoreani, giunti appositamente a Como per concludere il presunto affare
Da Seul a Como con due Rolex del valore di 130mila euro e ritrovarsi con una valigetta piena di banconote clamorosamente false. È la truffa “rip-deal” di cui si è avuta notizia stamane. Protagonisti, o meglio vittime, due uomini d'affari sudcoreani, giunti in riva al Lario la scorsa settimana, per formalizzare un accordo portato avanti sui canali social frequentati dagli appassionati di orologi di valore. Dopo lo scambio di e-mail, la definizione dell'affare: gli acquirenti si dicono italiani, residenti in Lombardia, e fissano l'incontro per la vendita dei Rolex in un albergo del centro cittadino di Como. Atterrati a Malpensa, dove i sudcoreani non denunciano il possesso dei due costosi orologi, anche perché li avevano ai polsi, i due uomini d'affari si fanno accompagnare a Como, dove in albergo vengono raggiunti da due uomini con due valigette, vestiti in modo elegante. Gli acquirenti accertano che i Rolex non siano patacche, i venditori controllano le banconote, tutte di grosso taglio, e le contano con una macchinetta portatile. Tutto bene. Una stretta di mano (facile ipotizzare). Poi, ognuno per la propria strada, convinto di aver fatto un ottimo affare. Poco dopo, i due sudcoreani controllano ancora le banconote, che scoprono essere false. La truffa è stata denunciata alla Squadra mobile della Questura di Como. La Procura del capoluogo lariano ha aperto un'inchiesta. L'ipotesi è che ci sia stato uno scambio di valigette all’ultimo momento. I truffatori hanno lasciato l'albergo di Como con due tesori: i Rolex e la valigetta con 130mila euro.