Stroncato a pochi chilometri dal confine un traffico internazionale di eroina e cocaina. In manette due uomini accusati di altri trasporti verso il Ticino
Si è fermato a una manciata di chilometri dalla ‘ramina’ il viaggio, nel doppiofondo di un'autovettura, di quasi cinque chili di droga pesante (3 chili e 800 grammi di eroina e 900 grammi di cocaina) verso il Canton Ticino. L'alt è stato imposto dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Como nell'ambito di un'inchiesta coordinata da Massimo Astori, procuratore capo della Procura lariana, della quale si è avuta notizia dopo il sequestro della droga e l'arresto di due uomini, accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Lo scorso martedì 23 gennaio gli agenti della ‘mobile’ lariana hanno fermato a Figino Serenza un'autovettura imbottita di cimici che hanno trasmesso in diretta l'attività dei due spacciatori. Le cimici erano state piazzate a seguito di una precedente operazione portata avanti con la Polizia cantonale, nell'ambito delle collaborazioni sul confine in occasione di una consegna sorvegliata transfrontaliera (vigilanza oltre confine di sostanze stupefacenti, utile per acquisire elementi probatori). Oltre al carico di stupefacenti, a bordo dell'auto fermata a Figino Serenza c'erano due uomini. Si tratta di un 48enne comasco residente ad Appiano Gentile (il pendolare della droga con diversi viaggi in Ticino, fra cui quello della consegna sorvegliata) e un 33enne albanese, pure lui residente nell'Olgiatese, il cui compito era quello di ‘tagliare’ le sostanze stupefacenti e di confezionare i panetti. Gli attrezzi da lavoro sono stati trovati sull'auto, sulla quale c'erano anche 15mila euro.
Al 33enne albanese gli investigatori comaschi assegnano anche il ruolo di custode della droga in un appartamento di Meda, sul confine tra le province di Como e Monza/Brianza. A Meda si recava il 48enne comasco per prelevare l'autovettura con nel doppio fondo 7/800 grammi di cocaina o eroina da portare in Ticino. Molto ancora dell'operazione condotta dalla Squadra mobile di Como che ha spezzato un consistente traffico internazionale di droga è coperto dal segreto istruttorio. Stando a nostre informazioni, sul territorio ticinese non ci sarebbero stati arresti legati all'operazione di martedì scorso.
Se la destinazione al mercato ticinese o svizzero della droga sembra accertata, resta da chiarire la provenienza di cocaina ed eroina. Scontato l'esito dell'udienza di convalida degli arrestati, portati al Bassone, carcere di Como, da parte del giudice delle indagini preliminari.