Confine

Spina verde, avviato un progetto per la salute del bosco

Stanziati 500mila euro per preservare la biodiversità del Parco e sistemare i danni dell'ultima grandinata

Uno scorcio del Penz
(Ti-Press/Archivio)
17 dicembre 2023
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A disposizione ci sono oltre 500mila euro. E sono tutti per realizzare il progetto ‘Bioclima Spina Verde 2.0’, che prevede importanti interventi di conservazione della biodiversità, di recupero e valorizzazione forestale e di rimozione dei dissesti causati dalla devastante grandinata dello scorso novembre. Il destinatario è il Parco Regionale Spina Verde, che con i suoi mille ettari dal Baradello al Penz, rappresenta una realtà caratterizzata da siti di grande valore storico-archeologico e naturalistico. Per finanziare l'operazione (i lavori sono iniziati in questi giorni) Regione Lombardia ha stanziato 260mila euro, mentre 280mila euro sono stati messi a disposizione dell'Ente parco.

‘’Questo progetto mira a introdurre pratiche di gestione forestale sostenibile, monitoraggio attivo della salute del bosco e di riduzione dei dissesti idrogeologici – si legge in una nota del presidente del Parco Giorgio Casati –. Queste azioni non solo proteggono la biodiversità esistente, ma sfruttano anche il potenziale di questi ecosistemi per fornire vantaggi tangibili a chi li visita e a coloro che ne beneficiano indirettamente". Preservare l’equilibro dell’ecosistema, conservare la biodiversità, intervenire per il recupero e la valorizzazione forestale, significa infatti salvaguardare il benessere di tutti attraverso la produzione di ossigeno, la regolazione del clima, la purificazione dell’aria e dell’acqua, la fertilità del suolo e la fornitura di risorse alimentari.

"La perdita di biodiversità, la degradazione del suolo, l’inquinamento e i cambiamenti climatici mettono a rischio la nostra stessa sussistenza. L’aumento delle temperature e gli eventi meteorologici estremi, mettono a dura prova la resistenza anche delle foreste. Non solo: si è intensificata la diffusione di parassiti e di malattie che una volta restavano confinati o erano meno aggressivi, e questo minaccia la vitalità degli alberi e delle piante".