Verrà inaugurato venerdì 8 dicembre alle 8.40, ora in cui ottant’anni fa la senatrice a vita cercò di arrivare in Svizzera con i suoi familiari
Un ‘Sentiero del silenzio’ per non dimenticare; quanto accaduto l'8 dicembre 1943 alla senatrice a vita Liliana Segre: il respingimento in Italia, dopo il tentativo di fuga in Svizzera, da parte di un ufficiale che avrebbe segnato per sempre il suo destino, e quello del padre e dei due anziani cugini. Venerdì 8 dicembre a ottant'anni esatti da quel terribile momento per l'allora tredicenne superstite dell'olocausto e testimone della Shoah, sarà aperto un sentiero lungo lo stesso cammino percorso: quattro chilometri attraverso i boschi confinanti con il Mendrisiotto, da Viggiù alla ‘ramina’ di Saltri, dove si trovava un passaggio con la Svizzera, attraversato da ebrei, antifascisti e militari che si rifiutavano di aderire alla Repubblica di Salò.
Al di là del confine di Arzo, là dove ottant'anni fa c'era il valico alternativo, è stata posata un’installazione per non dimenticare. Il sentiero, iniziativa degli Amici dell'Orsa, col patrocinio dei Comuni di Viggiù, Saltrio e Clivio, propone cartelli e Qr attraverso cui ascoltare quanto accadde ottant'anni fa. Il sentiero sarà inaugurato venerdì 8 alle 8.40, ora in cui Liliana Segre e i familiari, accompagnati da contrabbandieri, si incamminarono nella speranza di salvarsi la vita arrivando in Svizzera. Da piazza Albinola di Viggiù ci sarà il cammino sino a Saltrio. Sarà presente Alberto Belli Paci, il primogenito di Liliana Segre (Luciano, terzogenito della senatrice a vita sabato 2 dicembre era a Mendrisio), il quale ha portato avanti con gli Amici del Monte Orsa la realizzazione del sentiero del silenzio. «La nostra famiglia è grata. Anche così si realizza un processo di Memoria fondamentale soprattutto per le nuove generazioni», questo il suo commento.