È il quadro emerso dall'incontro tra le associazioni di categoria e la Commissione sanità della Regione Lombardia. ‘Stipendi quasi tripli’
Pochi, malpagati, con percorsi di laurea e carriera non incentivati e in fuga verso la Svizzera. Di conseguenza, il rischio sempre più concreto che case di riposo e ospedali di comunità possano restare scatole vuote. È, in sintesi, il quadro dell'emergenza infermieri in Lombardia tracciato al Pirellone, sede del Consiglio regionale, nel corso di una audizione dei responsabili regionali dell'Ordine professioni infermieristiche e delle Organizzazioni sindacali di categoria. L'incontro è avvenuto con la Commissione sanità, presieduta da Patrizia Baffi (Fratelli d'Italia) che ha aggiornato i lavori per un secondo giro di audizioni il prossimo 28 settembre.
Se la situazione a livello nazionale è grave, emerge dai dati, lo è ancor di più in Lombardia a causa della fuga verso la Svizzera di cui si parla da anni. Per molti si tratta di un fenomeno irreversibile, considerato che gli stipendi degli infermieri in Italia sono tra i più bassi della media nell'unione europea. Certamente lo sono rispetto ai paesi Ocse. Lo stipendio medio di un infermiere in Italia è di 27mila euro lordi. In Francia sale a 34mila, in Spagna a 35mila, in Germania a 41mila, in Belgio e in Olanda a 50mila e in Lussemburgo a 80mila. Il confronto però deve essere fatto con la Svizzera, dove lo stipendio medio è di 62mila euro.
In Svizzera il costo della vita, va ricordato, è decisamente molto più alto rispetto all'Italia. Solo che la quasi totalità degli infermieri occupati nelle strutture sanitari dei cantoni di frontiera, in primis in Ticino, sono frontalieri. Per loro quindi il costo della vita in Svizzera non ha nessuna incidenza. In buona sostanza lo stipendio medio di un infermiere frontaliero in Ticino, hanno ribadito rappresentati di categoria e sindacalisti, nel corso dell'audizione al Pirellone, si aggira attorno ai 4mila franchi lordi (che al cambio attuale è qualcosa di più di 4mila euro). Un stipendio identico a quello percepito da un primario. Guardando alle cifre degli infermieri: a livello regionale sono 2’287 (26’850 sull'intero territorio nazionale italiano). Oltre 600 gli infermieri che mancano alle province di Como e di Varese, dove nel giro dei prossimi cinque ne andranno in pensione oltre 3mila a fronte di non più di 2mila neo laureati. La Lombardia è la regione italiana con l'età media degli infermieri tra le più alte.
Un altro dato allarmante è il calo delle iscrizioni ai corsi di laurea infermieristica. Solo all'Università dell'Insubria di Como e Varese quest'anno si è registrato un aumento di matricole, passate da 75 a 100. Al Pirellone i rappresentanti dell'Ordine degli infermieri hanno fornito un dato che fa discutere: “Abbiano 30mila infermieri che lavorano all'estero di cui 4mila in Svizzera. La loro formazione è costata allo Stato italiano un miliardo di euro. Li abbiamo regalati agli altri paesi”. Come evitare che ciò possa essere evitato nessuno è in grado di dirlo, considerato poi che le risorse finanziare non ci sono.