Confine

Traffici di droga da record tra Olanda e Nord Italia

È quanto emerge dall'ultimo rapporto della Direzione centrale per i servizi antidroga, pubblicato nelle scorso settimane. Nascondigli a ridosso del Ticino

Nascosta a pochi chilometri dal confine
(Ti-Press)
20 agosto 2023
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“Se il narcotraffico nella capitale non è totalmente fuori controllo, poco ci manca, nonostante l'impegno, le indagini e gli arresti. Lo scenario è preoccupante per la semplice ragione che ad alimentare un'offerta abnorme c’è una domanda abnorme”. Così Francesco Lo Voi, procuratore della Repubblica a Roma, nel corso della recente audizione in commissione antimafia. Gli hanno fatto eco Marcello Viola, capo della Procura di Milano e Alessandra Dolci, procuratrice aggiunta, responsabile della Dda milanese. Le affermazioni arrivano dopo l'operazione “Monet delivery”, chiusa nel maggio scorso, che ha consentito di accertare l'importazione dall'Olanda, da parte di due associazioni criminali con legami con le famiglie di ’ndrangheta di Africo (Reggio Calabria), di importanti dosi di stupefacente: 645 chilogrammi di cocaina, 240 chili di hashish e 30 di chili di ketamina. “I volumi del traffico erano di tre quintali di cocaina al mese, depositati in un capannone di Gerenzano, in provincia di Varese”. Il capannone, a due passi dall'autostrada A9 Chiasso-Milano, in linea d'area è a una ventina di chilometri dal confine con il Ticino.

Rilievi che sembrano dire molto considerato che la droga arrivava dal Nord Europa. L'inchiesta sviluppata con la collaborazione della polizia olandese ha accertato che la droga in Lombardia arrivata su strada, nascosta nei doppifondi di autovetture, alle volte anche di mezzi pesanti. A conferma che l'offerta di cocaina (la droga più diffusa fra gli italiani) è molto elevata c’è l'ultimo rapporto di 506 pagine della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), pubblicato nelle scorso settimane. Nel 2022 i sequestri di cocaina hanno ritoccato il record del 2021: da 21,39 a 26,1 tonnellate. Una prima amara considerazione da parte dei redattori del rapporto: “La pandemia non ha frenato, anzi ha incentivato i consumi di cocaina”. Nel 2018 i sequestri di cocaina, che da sempre rappresentano una quota minima del flusso effettivo, si sono fermati a 3,63 tonnellate. Poca roba rispetto ai sequestri registrati nei primi sette mesi di quest'anno.

Il sequestro di due tonnellate al largo di Catania ha inoltre certificato che i trafficanti ricorrono sempre più a nuove tecnologie per cercare di superare i controlli. Il carico era stato depositato in mare aperto dentro involucri impermeabilizzati tenuti insieme da reti. Un modo di operare di cui per la prima volta si era avuta notizia in occasione dell'inchiesta “Cavalli di razza” (oltre cento arresti dalla Calabria alla Svizzera, Ticino compreso). La cosca Molè, era emerso durante l'inchiesta, si serviva di sommozzatori professionisti peruviani, oltre che di chimici colombiani e boliviani, per recuperare i carichi sommersi di fronte ai porti di Livorno e Gioia Tauro. Nel porto calabrese si concentra l'80,33% dei sequestri di cocaina effettuati nel 2022 alla frontiera marittima con una incidenza del 61,73 sul totale nazionale. Nel rapporto della Dcsa si parla anche di eroina e cannabis.

Lo scorso anno sono stati sequestrati 548 chilogrammi di eroina, un quantitativo in linea con la media dell'ultimo quinquennio, dietro i quali stando alle considerazioni degli esperti si nasconde un numero stabile di consumatori. In sensibile calo lo scorso anno rispetto al 2021 i sequestri di cannabis, sia nel numero di piante (-31,51%), sia dei due principali derivati: l'hashish (-33,79%) e la marijuana (-29,59%). Quarantasette le tonnellate di cannabis sequestrate nel 2022 rispetto alle 66 tonnellate dell'anno precedente. La media dei sequestri dell'ultimo decennio è stata di 77 tonnellate. Un valore medio fortemente influenzato dai risultati conseguiti nel 2014 (146 tonnellate), nel 2017 (112 tonnellate) e nel 2018 (120 tonnellate). Nonostante la flessione dello scorso anno la cannabis continua a essere la sostanza stupefacente più sequestrata in Italia. Infine, sempre dal rapporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga viene confermato il ruolo primario della ’ndrangheta, indicata come l'organizzazione mafiosa italiana più insidiosa e pervasiva, fra le più potenti e pericolose organizzazioni criminali a livello mondiale.