Un allevatore racconta il suo incontro ravvicinato con uno degli esemplari. Coldiretti: ‘Non più rinviabile il piano nazionale per le specie selvatiche
Ieri sera, 22 maggio, tre lupi all'Alpe di Ossuccio, tra Lario e Ceresio, hanno attaccato un giovane allevatore della Tremezzina. La notizia è stata fornita dalla Coldiretti di Como, la principale Organizzazione degli imprenditori agricoli, riaccendendo la discussione sulla presenza dei lupi nelle alpi lombarde e la minaccia che rappresentano per gli animali da allevamento e, a giudicare da questo episodio, anche per gli esseri umani.
Ieri sera un giovane allevatore è salito in alpeggio a controllare il suo gregge di capre dopo che, tra sabato e domenica, si era accorto che mancavano alcuni capi di bestiame. Il suo racconto: “Salito all’alpe, ho trovato le mie capre spaventatissime. Tutto poi è accaduto in un attimo: mi sono trovato circondato da tre lupi che hanno iniziato a girarmi attorno, uno mi è saltato addosso, ha morso la camicia e mi ha colpito anche sulla gamba: per fortuna di striscio, ma poteva sicuramente finire peggio”.
“Un fatto gravissimo – commenta il presidente della Coldiretti interprovinciale Fortunato Trezzi –. Non è più rinviabile il piano nazionale per la gestione delle specie selvatiche. Nelle province di Como e Lecco è una situazione completamente fuori controllo. È ora necessario proteggere i cittadini ma anche salvare gli animali: abbiamo un numero sempre crescente di capi di bestiame sbranati in Alta Lombardia, mentre la stagione dell’alpeggio è ancora all’inizio”. “Temiamo – ha proseguito Trezzi – che il quadro possa solo peggiorare, purtroppo. Anche nelle nostre zone, la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi in alpeggio che rischia di portare all’abbandono della montagna”.