Il giovane disse di essere stato aggredito da tre lupi. Dagli esami del Dna era invece emerso che si trattava di un branco di cani
Aveva dichiarato di essere stato accerchiato da un gruppo di lupi l'allevatore della Tremezzina che ora si vede recapitare formale denuncia, presentata dalla polizia provinciale di Como, per procurato allarme.
I fatti risalgono allo scorso 22 maggio quando il giovane, salito all'Alpe di Ossuccio, tra Lario e Ceresio, per controllare i suoi animali, raccontò di essere stato aggredito da tre lupi; uno dei quali lo aveva poi attaccato mordendogli la camicia e provocandogli una ferita di striscio su una gamba.
La notizia aveva suscitato molta preoccupazione, tanto che anche Coldiretti era uscita con una nota e infine Regione Lombardia ha voluto indagare. A scagionare però il grande predatore era stato l'esito degli esami del Dna, condotti dai laboratori della Fondazione Edmund Mach di Trento su incarico di Regione Lombardia: le tracce organiche trovate sul vestiario del pastore appartengono infatti a dei cani.