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Lavena Ponte Tresa, un piano contro il dissesto idrologico

Approvato il progetto definitivo per realizzare un canale a cielo aperto che raccolga le acque ed evitare i nubifragi

Nella foto (da sinistra) il sindaco Massimo Mastromarino con Raffaele Cattaneo assessore Regione Lombardia
(Ti-Press/Archivio)
28 febbraio 2023
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Un canale a cielo aperto per evitare che a Lavena Ponte Tresa possano ripetersi i pericoli derivanti dal dissesto idrogeologico che il 7 giugno 2020 causò un’alluvione con conseguenze pesantissime per il Comune. Se lo ricordano soprattutto coloro che subirono danni ingenti: 2,4 milioni di euro, di cui 1,6 milioni il Comune e 800mila euro i privati. Solo 300mila euro i rimborsi al Comune, ai privati neppure un euro.

"Abbiamo approvato il progetto definitivo per realizzare un canale a cielo aperto che raccolga le acque provenienti dalla montagna che confluiscono in diversi riali (in parte interrati) che hanno causato con l’alluvione del 7 giugno 2020 allagamenti e danni alle abitazioni di via Pianazzo, di via delle Camelie, via Prada, via Taiana e piazza Diaz" fa sapere il sindaco Massimo Mastromarino, che ricorda come nel giugno 2020 nel giro di 25 minuti esondarono il fiume Dovrana e i torrenti Nolina, Raina, Nariano, Pianazzo, Viso e Nordent allagando il centro abitato di Lavena Ponte Tresa.

L’opera – approvata dall’amministrazione comunale – permetterà di convogliare le acque della montagna nel torrente Lavena fino al lago Ceresio, mettendo in sicurezza gran parte dell’abitato di Lavena Ponte Tresa. "L’intervento del valore complessivo di 500’000 euro sarà cantierabile nel 2024 – prosegue il primo cittadino –, un intervento assolutamente prioritario per la difesa del suolo del nostro comune, dopo gli interventi già realizzati in via Tarca e con il rain garden di via delle Camelie alta".