Frontalieri e telelavoro, da Roma un nuovo passo in avanti

Telelavoro dei frontalieri, nuova presa di posizione importante a Roma. Nel corso della seduta di stamane, giovedì 23 febbraio, infatti la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge, prima firmataria l’onorevole varesina Maria Chiara Gadda del Terzo Polo (Italia Viva-Azione), che impegna il Governo Meloni a sottoscrivere un nuovo accordo amichevole con la Confederazione elvetica. Un accordo che, sulla falsariga della recente intesa tra Svizzera e Francia, preveda l’estensione del telelavoro al 40%, in modo da superare i problemi sorti al di qua e al di là della frontiera dallo scorso 1° febbraio, a seguito della fine dello smart working, introdotto il 19 giugno 2020, in piena pandemia, che consentiva al lavoratore di essere considerato frontaliere anche in caso di lavoro svolto da remoto in Italia.

Venuto meno l’accordo di tre anni per i frontalieri è venuta meno la possibilità di godere della tassazione esclusiva in Svizzera. Da qui l’appello giunto da più parti per arrivare a un nuovo accordo. L’ok all’unanimità di stamane da parte della Camera dei deputati, che fa seguito al via libera del Senato, sembra spianare la strada a una nuova intesa tra Italia e Svizzera, anche in considerazione del fatto che il ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti è tornato a ribadire che "è in preparazione un emendamento governativo finalizzato a disciplinare in via transitoria l’attività svolta in remoto dai frontalieri".

Questo alla luce pure del fatto che con il via libera di Senato e Camera sono stati compiuti passi importanti. La conferma giunge dallo stesso Giorgetti che, venuto a conoscenza della decisione della Camera, è tornato a ribadire di "aver dato mandato ai propri uffici per concludere una trattativa con la Svizzera".

Infine, si è appreso che alcuni parlamentari della fascia di confine il prossimo martedì mattina a Roma incontreranno l’ambasciatrice svizzera in Italia.