Confine

Como, gli svizzeri non sono i più indisciplinati

Automobilisti in divieto di sosta e col piede pesante: i peggiori sono tedeschi e francesi. Resa nota la statistica

Nel mirino del sindaco sono finiti soprattutto i rossocrociati
(Ti-Press)
17 novembre 2022
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La statistica fornita dalla Polizia locale di Como rende giustizia agli automobilisti svizzeri, ticinesi in primis, a lungo considerati i meno inclini a pagare le contravvenzioni per violazioni al codice stradale (divieto di sosta e velocità sostenuta) al di là del confine. Quella della sosta di autovetture con targhe svizzere, in effetti, negli ultimi mesi è diventato tema molto discusso . Il sindaco di Como Alessandro Rapinese, così come aveva promesso in campagna elettorale, ha dichiarato guerra ai "precisetti svizzeri che da noi fanno quello che a casa loro non si sognano di fare", ovvero posteggiare laddove è vietato e nel centro storico dove neppure potrebbero accedere.

Le multe prese a Como da stranieri sono quasi 10mila per un importo complessivo di 796mila euro. Un gruzzolo che alle casse comunali del capoluogo lariano farebbe molto comodo. Sul podio degli automobilisti stranieri indisciplinati che hanno ricevuto i verbali di sollecito di pagamento troviamo, nell’ordine, tedeschi, francesi e svizzeri. Completano la top ten olandesi, belgi, rumeni, inglesi, spagnoli, austriaci, statunitensi e danesi. Ma torniamo al podio, sul quale al primo posto ci sono i tedeschi che hanno ricevuto 2’904 contravvenzioni per complessivi 228mila euro, seguiti dai francesi con 2’264 verbali per un totale di 128mila euro. Gli svizzeri hanno ricevuto 1’701 verbali per 128mila euro. Altro dato che merita attenzione: sono i francesi quelli a rispondere ai solleciti. Infatti, ha pagato il 50,11% dei multati. Gli svizzeri si fermano al 44,68%, mentre non depone a favore dei tedeschi la percentuale di coloro che hanno messo mano al portafoglio per pagare il dovuto. Infatti, solo il 18,70% ha saldato il suo debito con il comune di Como. I più sollecitati risultano essere olandesi (87,49%) e belgi (60,83%). I richiami sono stati inviati in 55 Paesi.

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