Confine

Candidati alle elezioni, solo conferme sulla fascia di confine

Alle prossimo Politiche italiane, complice il taglio dei parlamentari, correranno in gran parte nomi già visti

Tra i temi della campagna i rapporti con la Svizzera
(Ti-Press)
23 agosto 2022
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"Chiuse le liste. Ora sotto con la campagna elettorale, toccando temi concreti: la difesa dell’ambiente, la tutela del lavoro, dei frontalieri e il sostegno a salari e pensioni" commenta Alessandro Alfieri, senatore democratico varesino uscente che ha già in tasca il biglietto di ritorno per Roma. Candidato nel collegio plurinominale Como-Varese, Alfieri, ricordiamo, è il parlamentare che più degli altri nell’attuale legislatura ha seguito i problemi transfrontalieri. In qualità di componente della Commissione esteri del Senato, era diventato il braccio operativo del governo per i rapporti con le autorità svizzere (sia federali, che cantonali). La rielezione di Alfieri è scontata, così come di tutti gli altri parlamentari uscenti eletti nel 2018 nei collegi di Como, Varese e Sondrio (Camera) e di Como e Varese (Senato).

Questo perché il sistema elettorale ‘Rosatellum’ prevede in anticipo chi sarà eletto a Roma. Insomma, i famosi collegi sicuri che consentono ai candidati di essere nominati e quindi non eletti. Nominati dai leader dei rispettivi partiti. Le sfide nei collegi uninominali, dove il voto è maggioritario per cui vince chi prende il maggior numero di consensi, sembra premiare il centrodestra. Nei collegi plurinominali il voto è invece proporzionale, in questo caso è premiato il capolista.

Si passa da 151 a 95 tra senatori e deputati

Gli elettori lombardi manderanno a Roma 95 tra senatori e deputati. Prima del taglio dei parlamentari – alla Camera si è passati da 630 a 400, al Senato da 315 a 200 – erano stati 151. Fra chi ha già il biglietto in tasca a Roma c’è anche Chiara Braga, deputata democratica comasca lanciata verso la quarta legislatura, in quanto capolista del collegio plurinominale. Identico discorso per i parlamentari della Lega Nicola Molteni (quarta legislatura) ed Eugenio Zoffili (seconda legislatura): il primo è candidato del centrodestra al collegio uninominale di Cantù, il secondo è capolista nel collegio plurinominale di Como-Varese. Entrambi sono destinati a tornare alla Camera. L’unico comasco destinato a essere eletto al Senato è Alessio Butti, parlamentare di lungo corso: è alla sua settima legislatura. È il candidato di Fratelli d’Italia nel collegio plurinominale. A Como è prevista la conferma al Senato di Licia Ronzulli, candidata dal centrodestra appartenente al cerchio magico di Silvio Berlusconi. In forse la rielezione di Giovanni Currò, giovane parlamentare comasco, capolista del Movimento Cinque Stelle nel collegio di Como-Sondrio della Camera. A rappresentare Varese a Roma sono scontati i leghisti Massimiliano Romeo (Senato), Stefano Candiani e Umberto Bossi (Camera).

Frontalieri, un bacino di oltre 200mila voti tra lavoratori e familiari

Una delle poche novità è rappresentata da Andrea Pellicini, ex sindaco di Luino, meloniano di ferro e spesso critico nei confronti delle autorità ticinesi, ad esempio quando erano stati bloccati i ristorni dei frontalieri. Scontata l’attenzione dei candidati delle province pedemontane di frontiera per i problemi transfrontalieri. A cominciare dalla nuova fiscalità, finita in soffitta quando tutto lasciava prevedere che, dopo anni di trattative, discussioni e polemiche, potesse essere giunta al capolinea con l’approvazione dell’accordo sottoscritto alla fine dello scorso anno da Italia e Svizzera. Un accordo che prevedeva l’entrata in vigore del nuovo sistema fiscale, destinato a sostituire quello del 1974, il primo gennaio 2023. L’interesse dei partiti ai problemi dei frontalieri deriva dal vasto bacino di voti, oltre 200mila se si considerano lavoratori e familiari. Non a caso l’accordo firmato nel 2015 è stato considerato carta straccia, in quanto reputato penalizzante per i frontalieri. Negli anni scorsi era sceso in campo lo stesso Salvini. Non solo la fiscalità dei frontalieri nelle anticipazioni dei programmi elettorali a livello locale, ma anche collegamenti stradali e ferroviari, per migliorare la qualità della vita a cavallo della frontiera.