Confine

Condannato il corriere dell’oro che voleva entrare in Ticino

A un 52enne sono stati inflitti 2 anni e mezzo. Era stato bloccato a Ronago mentre (per l’accusa) si apprestava a entrare in Ticino con 5 chili di oro.

L’immagine di un controllo nella zona di confine
(Ti-Press)
20 aprile 2022
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Un 52enne comasco è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione, senza sospensione condizionale della pena, per riciclaggio. L’uomo, nell’ambito di una inchiesta del Nucleo di polizia economica-finanziaria della Guardia di finanza, era stato bloccato il 26 aprile 2016 a ridosso della dogana di Ronago, mentre (per l’accusa) si apprestava a entrare in Ticino con 5 chili di oro. Pochi giorni dopo, cioè il 10 maggio, il 52enne già noto alle forze dell’ordine come corriere di valuta e oro, nello stesso luogo del primo fermo, era stato trovato dalle fiamme gialle in possesso di 166mila euro. Per entrambi gli episodi il pm Mariano Fadda aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione. Richiesta solo in parte accolta dai giudici del Tribunale collegiale di Como che hanno condannato il 52enne comasco solo per l’episodio dell’oro, assolvendolo dall’imputazione legata al trasporto dei 166mila euro. L’inchiesta per la quale si è giunti a una prima sentenza è a carico di 27 imputati, quattro dei quali ticinesi, residenti tra Mendrisio e Lugano, accusati a vario titolo di traffico illegale di valuta e oro. Per otto di loro (due sono ticinesi) c’è anche l’aggravante dell’associazione a delinquere. Nel corso dell’inchiesta sono stati sequestrati 25 chili di oro, 6 chili di argento, 299 monili in oro a Valenza Po, 2,2 milioni di euro e 576mila franchi. Il processo alla quasi totalità degli imputati negli ultimi due anni ha seguito un percorso accidentato, girovagando tra sette tribunali. Sino all’agosto scorso, quando la Corte di Cassazione ha stabilito che la competenza è dei giudici di Como che hanno cominciato il loro lavoro, condannando il 52enne corriere.