Si aggrava la posizione del 59enne, oggi rinchiuso al Bassone. Simili i racconti delle pazienti
Si è aggravata la posizione del 59enne medico di famiglia di Como, con studio a Cernobbio, arrestato lo scorso mese di febbraio per violenza sessuale nei confronti di alcune pazienti, avvenute durante le visite ambulatoriali. Se inizialmente al medico, molto conosciuto nel capoluogo lariano, venivano contestati sette presunti abusi – con l’aggiunta di una accusa di stalking ai danni di un’ottava donna –, a conclusione delle indagini si è appreso che la posizione del professionista rinchiuso al Bassone si è aggravata.
L’avviso di conclusione delle indagini elenca, infatti, i nomi di venti donne, tra cui una minorenne. Pazienti buona parte delle quali sono state rintracciate dopo l’arresto del medico o che si sono presentate spontaneamente ai carabinieri per raccontare di aver vissuto situazioni analoghe a quelle già contenute nelle prime ipotesi di reato. Tutte testimonianze raccolte nel fascicolo che ricostruisce le condotte che il medico di base avrebbe tenuto nel suo ambulatorio di Cernobbio a partire da gennaio 2021.
A ciò si aggiunge il racconto di una donna che nel 2017 era stata visitata dal 59enne mentre prestava servizio al Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna. Simili le circostanze: le pazienti si erano rivolte al medico per problemi di salute di varia natura, dal raffreddore alla stanchezza, andando incontro a visite ginecologiche o palpazioni non richieste, sempre senza preavviso o consenso.