I fatti sono stati scoperti il 31 gennaio dell’anno scorso nel cimitero di Monte Olimpino. La vedova nega ogni addebito.
Una 58enne comasca sarà processata a fine dicembre dai giudici di Como per furto delle ceneri, sottratte dalla tomba del cimitero di Monte Olimpino, e devastazione della lapide del marito, deceduto negli ultimi giorni del 2020. Quanto accaduto era stato scoperto da una sorella del morto, la mattina del 31 gennaio dello scorso anno. Giorno in cui i carabinieri avevano ricevuto la denuncia della deturpazione di una tomba all’interno del cimitero di Monte Olimpino.
Dopo gli accertamenti sul loculo rimasto aperto, i militari avevano fatto il giro dell’intero cimitero, per verificare che non fosse opera di vandali. Ma l’unica presa di mira era quella segnalata, dove riposava il 52enne. Tomba forzata: frantumata la lapide, strappata la fotografia dell’uomo e rubata l’urna con le ceneri del defunto. Di quell’incursione è stata accusata la vedova, che era in lite con i familiari del marito. Dissapori che avevano portato la donna a criticare la tomba (giudicata troppo brutta) e la collocazione. Nell’abitazione della vedova, che nega ogni addebito, sono stati recuperati la foto del defunto scomparsa dal colombario e brandelli di nastro adesivo compatibili con quelli ritrovati accanto alla lapide. L’urna non è mai stata ritrovata.