Forniti i dati dell’App introdotta per ridurre il prezzo del pieno nella fascia di frontiera con Ticino e Grigioni
Super flop per l’App Sconto Carburante, il nuovo strumento che consente agli automobilisti lombardi, residenti entro dieci chilometri dal confine con Ticino e Grigioni, di beneficiare della riduzione di prezzo al momento del rifornimento di benzina. Da quando lo sconto, atteso da una decina di mesi, è stato reintrodotto, lo scorso 27 novembre, sono stati solo 25mila (rispetto agli 800mila che ne avrebbero diritto) i residenti delle province di Como, Sondrio e Varese che hanno scaricato l’App. E non tutti l’hanno utilizzata. C’è di più: su 210 benzinai, le cui pompe di benzina sono nella fascia A, solo 70 hanno provveduto a scaricare l’applicazione. E se non ci credono neppure loro, visto poi che la carta sconto benzina nel 2000 era stata introdotta per frenare il pendolarismo del pieno, appare chiaro che l’iniziativa non sembra funzionare. I dati si sono appresi nei giorni scorsi in occasione dell’ultima seduta della Commissione regionale Bilancio di Regione Lombarda. Si è saputo pure che l’app è costata 200mila euro e che ne occorrono 120mila all’anno per la manutenzione.
Del resto, non poteva essere diversamente visto che l’attuale sconto è di due centesimi di euro al litro. Insomma, con un pieno di 50 litri il risparmio non consente neppure di pagare un caffè espresso. Che lo sconto sarebbe stato di poco superiore allo zero lo si sapeva, quindi sarebbe forse stato opportuno attendere tempi migliori. Al momento la differenza dei prezzi praticati in Ticino e nelle province pedemontane lombarde, se si esclude il costo della benzina alle pompe di Como, si aggira attorno agli 8/10 centesimi di euro, per cui 3/5 centesimi considerato il limite di 5.