Confine

Abusa delle sue funzioni, appuntato rinviato a giudizio

L’uomo è in servizio al Centro di cooperazione di Polizia e Dogana di Chiasso. I fatti risalgono al novembre scorso

(Archivio Ti-Press)
4 ottobre 2021
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Un appuntato della Guardia di finanza in servizio al Centro di cooperazione di Polizia e Dogana di Chiasso è stato rinviato a giudizio con l’accusa di induzione indebita a promettere utilità, sostituzione di persona e peculato d’uso. A processo con il finanziere anche un suo conoscente comasco, per il solo reato di induzione indebita a promettere utilità.

I due, che si professano innocenti, nei giorni scorsi sono stati rinviati a giudizio dal giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Como. Dovranno comparire davanti a un giudicante nell’udienza che si aprirà a dicembre dell’anno prossimo. Nel frattempo il finanziere è stato sospeso dal servizio per otto mesi dal giudice delle udienze preliminari, in quanto a suo carico sarebbe emerso “un indiscusso abuso” della propria funzione e che “per finalità private ha esibito il contrassegno d’istituto allo scopo di ottenere un vantaggio indebito”. La vicenda risale al novembre dello scorso anno, quando l’amico del finanziere, che risiede a Ponte Chiasso, sarebbe entrato in un bar a ridosso della dogana, chiedendo al titolare del locale di cedergli il posto auto altrimenti “avrebbe mandato la Finanza e avrebbe fatto chiudere il bar”. Stando all’accusa, qualche ora dopo nel locale sarebbe arrivato il finanziere, in borghese con la paletta delle forze dell’ordine e un distintivo della Guardia di finanza in mano, chiedendo spiegazioni per il parcheggio. Anziché spaventarsi, l’esercente ha chiesto l’identità dell’uomo: il finanziere dopo essersi qualificato per un inesistente luogotenente si è allontanato precipitosamente a bordo di un’autovettura che è risultata di proprietà della Polizia di Stato e in uso al Centro di cooperazione di Chiasso. Autovettura che quel giorno era stata presa in uso dall’appuntato per “disbrigo pratiche al comando provinciale della Gdf”. Dimostrare la propria innocenza per l’appuntato delle Fiamme gialle appare impresa assai difficile.