I fatti risalgono a fine 2020, quando l'uomo era in servizio al Centro di cooperazione di Chiasso
Due anni e mezzo di reclusione: è questa la condanna inflitta a un appuntato della Guardia di finanza all'epoca dei fatti (era il novembre 2020) in servizio al Centro di cooperazione di polizia e doganale di Chiasso. Comparso davanti ai giudici del Tribunale di Como, il finanziere è stato riconosciuto colpevole dei reati di peculato d'uso, sostituzione di persona e induzione indebita a promettere utilità.
Il fatto, così come è stato ricostruito nel corso del processo, è conseguenza di un diverbio fra due commercianti per un posto auto a Ponte Chiasso. Il finanziere con distintivo in mano, qualificandosi come luogotenente della Gdf (sostituzione di persona), è entrato nel bar di uno dei due commercianti per chiedere spiegazioni sul diverbio con l'altro commerciante (marito di una sua cugina). Il barista ha chiesto di conoscere l'identità del finanziere, che dopo aver fornito false generalità, se n'è andato.
Per nulla spaventato, il titolare del bar ha fotografato l'autovettura dell'appuntato, risultata in uso al Centro di cooperazione di Chiasso. A processo anche il marito della cugina del finanziere, che è stato assolto. Il difensore dell'appuntato ha già fatto sapere che impugnerà la condanna del suo assistito.