Confine

Cannobio, due ticinesi acquistano un'ex chiesa all'asta

L'edificio sconsacrato, dedicato a Santa Maddalena, si trova nel nucleo storico. Diventerà polo culturale

L'edificio sconsacrato (foto Google)
28 luglio 2021
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È stata acquistata da due mecenati ticinesi, la cui identità resta per ora celata dietro a un rigoroso riserbo, l'antica ex chiesa di Santa Maddalena di Cannobio, messa all'asta dal Comune che ne era il proprietario. Diventerà un polo culturale di grande rilievo. Questa infatti la destinazione annunciata dai nuovi proprietari dell'edificio di culto, ora sconsacrato, che fu costruito tra il Trecento e il Quattrocento come punto di accoglienza per i pellegrini.

Ad aggiudicarsi la chiesa all'incanto è stata la “Fondazione per l’arte Santa Maddalena” con un’offerta economica di 387mila euro. La Fondazione, come si legge nell'iscrizione provinciale dello scorso mese di giugno, “non ha fini di lucro, opera nell’ambito del territorio della Regione Piemonte e ha per scopo la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e naturale del comune di Cannobio e della provincia del Vco, con particolare riferimento al patrimonio immobiliare e speciale attenzione all’immobile ‘Chiesa della Maddalena’, anche attraverso la promozione d'iniziative culturali, musicali e teatrali”. 

Di grande interesse storico e artistico, l’edificio sorge in centro, in piazza Sant’Ambrogio, vicino all’altra chiesa intitolata allo stesso santo milanese. Fonti storiche attestano la presenza dell’edificio di culto della Maddalena sin dal 1340, quando fungeva da ospitale della comunità. Da ricerche effettuate si ipotizza che la struttura sia stata in origine piccola e angusta. Pare che, poco più a sud, scorresse un tempo il torrente Cannobino, poi deviato dall’innalzarsi del terreno o dall’abbassarsi del greto. L’ospitale si trovava quindi in una posizione particolarmente strategica, ovvero proprio nei pressi del guado sul fiume, lungo la strada principale e qui vi sostavano i pellegrini e i viandanti in attesa di passare il torrente nei frequenti periodi di piena. Nel 1388 la chiesetta-ospitale e le vicine abitazioni erano gestite dai Minori Osservanti Francescani ma nel 1575 per volere di san Carlo Borromeo l’ospitale fu trasferito e la chiesa, ingrandita, fu riconsacrata dallo stesso san Carlo, nel 1582. Quindi nel 1627 ci fu un nuovo ampliamento con la dedicazione della chiesa a Santa Maria Maddalena. Fino ad arrivare ai giorni nostri con la chiesa, sconsacrata, che dopo essere stata utilizzata quale sede di eventi, è stata inserita nel piano di alienazioni del Comune che l’aveva acquistata nel 1984. Ora si gira pagina, grazie ai due mecenati ticinesi che hanno costituito la Fondazione per l’arte Santa Maddalena.