Lo strumento è più piccolo degli esemplari comuni. I lavori a Carona stanno giungendo al termine e sono costati 1,6 milioni di franchi
È pronta a splendere la chiesa di Santa Marta a Carona, con gli importanti restauri che sono in fase di completamento. E potrà farlo contando sull’apporto di un pezzo di eccezionale rarità, un organo positivo. «Si tratta di un organo ottavino, strumento molto particolare in quanto è più piccolo rispetto a quelli che siamo abituati a vedere nelle chiese. Nell’area della Lombardia e del Ticino si contano solo 2 o 3 esemplari simili», ha spiegato l’organaro Ilic Colzani, che si è occupato del restauro dello strumento. «Sulla sua storia non abbiamo molte informazioni, sappiamo che risale al ’600 circa e veniva utilizzato anche durante le processioni, portato in spalla e poi azionato manualmente. È stato danneggiato e manomesso, ma ora può finalmente tornare a suonare». Per quanto riguarda l’edificio, invece, sono state diverse le tappe dei lavori. In totale la spesa si attesta a 1,6 milioni di franchi, con la maggior parte del budget (1,3 milioni) che è stata investita nel rifacimento degli spazi interni.
A occuparsi dell’impresa è stata l’Arciconfraternita del Gonfalone Maggiore di Santa Marta, un’associazione di fedeli laici, che ha origini molto antiche. «Questa chiesa non dipende dalla parrocchia ma direttamente dalla confraternita», ha raccontato a ‘laRegione’ il suo presidente Ares Bernasconi. «Abbiamo iniziato nel 2017 con i primi progetti per gli esterni. Ci siamo occupati inizialmente della sistemazione del tetto e della facciata principale con l’affresco di San Cristoforo». Dopo aver sistemato il drenaggio, il restauro si è poi spostato all’interno dell’edificio, dove si trova anche la cappella originale. «La Diocesi non ha purtroppo potuto contribuire a livello finanziario, ma ha seguito il restauro da un profilo formale. La confraternita dipende infatti dalla Diocesi che svolge un ruolo di vigilanza, come anche sulle parrocchie. Il restauro è stato soggetto alla loro approvazione». Un’altra particolarità della chiesa di Santa Marta è il genere di messa che abitualmente si pratica al suo interno. Si tratta infatti di funzioni celebrate con il rito antico. «La messa viene celebrata in latino ed è tutta cantata. La parte principale, ovvero la preghiera eucaristica, è invece fatta in silenzio, sottovoce», ha affermato padre Didier Baccianti. Una pratica che presto potrà godere anche del nuovo organo e dei rinnovati spazi interni.