L'iniziativa dei commercianti dei comuni lungo tutta la frontiera. Si chiede la deroga all'obbligo di test per i residenti in Ticino entro 20 km dal confine
Una petizione online, pubblica su Charge.org per consentire ai ticinesi che risiedono a 20 chilometri dal confine, di entrare in Italia, senza dover fare il tampone. L'iniziativa dei commercianti di Lavena Ponte Tresa è stata fatta propria dai loro colleghi dei comuni di frontiera dalla Valle Vigezzo al Cusio, dal Varesotto alla Valtellina. Una petizione promossa dal convincimento che a Roma ''non c'è la volontà di risolvere i problemi dei paesi di confine''. Una petizione iniziata lunedì 31 maggio, in poche ore sono state raccolte un migliaio di firme. ''Chiediamo pertanto – continuano i promotori della petizione – un provvedimento incisivo, in analogia a misure simili già assunte da altri Paesi Europei quali la Francia e la Germania: consentire cioè l’ingresso in territorio italiano a tutti coloro che risiedono oltre il confine svizzero nella fascia territoriale di 20 chilometri dal confine, senza necessità di effettuare tamponi o altro, come per altro previsto già per i lavoratori frontalieri''. ''Questa deroga – continua la petizione – è decisiva per la ripresa economica del nostro territorio. Le nostre attività e le nostre famiglie vivono grazie al flusso economico/lavorativo da e per la Svizzera. Abbiamo subÌto perdite che in alcuni casi vanno oltre il 90% del fatturato. Stiamo fallendo grazie ai vostri scellerati provvedimenti. Tutta l’Italia è ripartita, piano piano avete riaperto. I numeri della pandemia sono scesi, aumentano i vaccinati. Qui è come essere in zona rossa da novembre perché i nostri clienti non possono raggiungerci. Viviamo il paradosso di essere aperti sulla carta, ma di non poter lavorare. La dignità del nostro lavoro non può sottostare a mere norme burocratiche. Abbiamo chiuso quando c’era da chiudere, perché l’emergenza lo richiedeva. Ora che c’è da riaprire, chiediamo che si riapra per tutti''. Conclude la petizione: ''Come recita l’articolo 1 della nostra Costituzione, l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Non chiediamo aiuti, chiediamo che ci venga data la possibilità di lavorare: aprite le dogane, fascia dei 20 chilometri subito''.