Il percorso di 7 km è in attesa del via libera del Comune di Como. Toccherà anche parte del Parco della Spina Verde
Passa anche dai boschi a ridosso della frontiera l'antidoto alla solitudine, il peggior frutto del Covid: stare insieme nella semplicità e nella bellezza della natura. Ne è convinto don Fabio Melucci, parroco della Comunità Pastorale Carlo Acutis di Sagnino, Ponte Chiasso e Monte Olimpino. Il sacerdote ha lanciato il circuito ‘Green Day’ (l'antidoto) che, lungo 7 chilometri, attraverserà i tre quartieri a ridosso della frontiera. Per l'inaugurazione si è in attesa del via libero del Comune di Como.
Il percorso è stato pensato insieme alle associazioni di volontari e all’oratorio. Toccherà parte del Parco Spina Verde, che da Como si estende sino al Penz. Il punto più alto è a Cardina e il più basso a Ponte Chiasso. Spiega il sacerdote: “Apriremo questo circuito a tutti coloro che vorranno percorrerlo, l’idea di fare un anello nel paese vuole fare cogliere ogni occasione di vivere la realtà con l’amicizia delle persone a noi care, partendo dalle risorse dei nostri boschi. Vogliamo fare riscoprire i nostri tre quartieri, camminando insieme”. Dopo un lungo lavoro di pulizia, grazie alla collaborazione di una trentina di volontari, i sentieri del bosco sono pronti per essere attraversati. “Il primo step è creare il circuito e la sua mappa – aggiunge don Fabio – ma il prossimo anno vorremmo coinvolgere anche i commercianti per fare alcune iniziative lungo il percorso. Una volta inaugurato sarà aperto al pubblico, chiunque potrà visitarlo quando vorrà e ogni anno riproporremo la Green Day come giornata simbolica d'inizio del grest dell’oratorio”.
Il progetto vuole quindi proporre un’inclusione sociale e ha coinvolto diverse figure: dagli ex ranger capitanati da Vittorio Mottola ai volontari della protezione civile, dai commercianti agli oratori fino alle scuole.