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L'attività è a Lainate, la sede fiscale a Mendrisio

Scoperta una società esterovestita nel settore dell'abbigliamento che non ha dichiarato ricavi per 12 milioni di euro

Le indagini sono state effettuate dalla Guardia di finanza di Gaggiolo e dal Nucleo di polizia giudiziaria (Finanza Varese)
25 febbraio 2021
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Una residenza fiscale a Mendrisio per pagare meno tasse. È l'accusa che la Procura di Milano muove a due uomini, uno residente a Viggiù, con precedenti per contrabbando e altri reati fiscali, l'altro a Mendrisio, rispettivamente amministratore delegato e rappresentante legale di una società per il commercio all'ingrosso di abbigliamento sportivo prodotto da una azienda cinese di Lainate (Milano).

Le indagini della Guardia di finanza di Gaggiolo e del Nucleo di polizia giudiziaria hanno consentito di accertare che la residenza fiscale della società di abbigliamento era stata formalmente localizzata a Mendrisio al fine di beneficiare di indebiti vantaggi discendenti da regimi di tassazione più vantaggiosi rispetto a quelli nazionali, sebbene di fatto fosse amministrata a Lainate. L'accusa si basa sul fatto che i finanziari di Gaggiolo, anche a seguito di controlli nei locali aziendali di un’altra società riconducibile all'uomo di Viggiù, hanno accertato che la commercializzazione era a Lainate e non a Mendrisio; infatti sia i recapiti telefonici che il sito internet rimandavano i clienti in Italia, a dimostrazione dell’inesistenza in Ticino degli uffici e stabilimenti. È stato inoltre accertato che la merce, consegnata ai clienti italiani, partiva dai magazzini di Lainate e non dalla Svizzera, come falsamente riportato sulle fatture emesse, tra l’altro, in esenzione di Iva.

Le Fiamme Gialle hanno così rilevato che la società esterovestita aveva omesso di dichiarare ricavi per oltre 11,7 milioni di euro, sottraendo a tassazione Ires una base imponibile di 3 milioni di euro, evadendo altresì Iva per 1,8 milioni di euro. Il viggiutese e il rappresentante legale della società esterovestita (un ‘fiduciario’ di origini italiane, residente a Mendrisio, legale rappresentante di altre 60 società) sono stati denunciati per il reato di omessa dichiarazione fiscale. Il tribunale di Milano ha disposto il sequestro di beni riconducibili alla stessa e ai due indagati per 2,5 milioni di euro.