Confine

Condanna confermata per l'ex sindaco di Valsolda

La Cassazione ha confermato la condanna a tre anni e mezzo per reati di tipo corruttivo commessi nell'ambito di pratiche edilizie

Giuseppe Farina (Ti-press)
18 novembre 2020
|

I giudici della Corte di Cassazione, respingendo le istanze della difesa, hanno definitivamente chiuso il caso delle mazzette chieste e ottenute dall’ex sindaco di Valsolda per aggiustare l’iter edilizio dei clienti del suo studio. Confermando la condanna a 3 anni e mezzo di carcere i giudici della Suprema Corte hanno aperto la strada verso il carcere a Giuseppe Farina. Lo stesso vale per l’ex socio di studio, Silvio Lamberti, che aveva patteggiato 3 anni e 4 mesi di reclusione sempre per corruzione.

Si attende la decisione del giudice delle esecuzioni che potrebbe disporre la carcerazione di Farina e Lamberti in quanto alcune contestazioni della Procura e della Guardia di finanza di Como, sono avvenute dopo l’entrata in vigore della legge spazzacorrotti, alla fine di gennaio del 2019. Una norma che prevede, per alcuni reati, l’impossibilità di procedere alla sospensione dell’esecuzione della pena per le condanne sotto i quattro anni di reclusione. Tra questi, anche i reati contro la pubblica amministrazione, corruzione in primis. Una parte della pena l’ex sindaco di Valsolda e il suo ex socio l'hanno già scontata durante la custodia cautelare (poco meno di un anno). Farina era stato arrestato nel marzo dello scorso anno per aver accettato denaro da  sette clienti del suo studio professionale per far approvare dal Comune pratiche edilizie proibite. Il suo socio di studio doveva rispondere di cinque casi di corruzione. I due avevano anche patteggiato la pena relativa agli abusi edilizi commessi, nel rilasciare le autorizzazioni. Per la stessa vicenda complessivamente una dozzina le condanne passate in giudicato, due delle quale a carico di una coppia svizzera che aveva pagato una tangente per poter effettuare lavori nella propria casa di vacanze.