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Como, l'indice di contagio è tra i peggiori in Italia

Le province di Como e Varese registrano un importante incremento percentuale di contagi da coronavirus. Oggi ci sono state 890 nuove infezioni

30 ottobre 2020
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I contagi in alcune province lombarde, fra queste quella di Como e ancor di più Varese, da inizio ottobre a domenica scorsa, fanno segnare un incremento percentuale esplosivo. È quanto documenta il sito sul Covid-19 del professor Davide Tosi dell'Università dell'Insubria. A Como l'indice di contagio (quello chiamato R0) al 25 ottobre scorso era 1,504, che indica una persona e mezza contagiata da ogni singolo soggetto positivo. La media regionale è 1,32, Milano è a 1,367. Insomma, un indice di contagio fra i peggiori non solo della Lombardia ma dell'Italia.

L'incremento in percentuale dei contagi in relazione alla popolazione residente fa segnare in tre province lombarde una crescita da inizio ottobre a domenica scorsa superiore al 60%. A guidare la poco invidiabile classifica è Varese con 64,7% (mercoledì i contagi sono stati 1'902, oggi sono 804), seguono Monza Brianza e Milano. Al quarto posto Como con un aumento che sfiora il 40% (890 i contagi di oggi, numero senza precedenti, al quale aggiungere 10 decessi). I numeri dei contagi nelle due province pedemontane, aggrappate al Canton Ticino, registrati in questa settimana stanno certificare che la situazione si è ulteriormente aggravata.

Tutto questo dopo che la provincia di Como nella scorsa primavera era risultata fra le meno colpite dalla pandemia a livello lombardo, non solo per il numero dei positivi, ma anche per il numero dei morti e dei ricoveri, che pure ci sono stati, soprattutto nelle case di riposo. Comunque, meno drammatica rispetto a quanto vissuto a Bergamo, Brescia e Cremona, le cui percentuali di contagi registrati a ottobre oscillano fra il 9,7% e il 6,7 per cento. “Bergamo, Brescia e Cremona essendo stati, tra marzo e aprile, l'epicentro della pandemia, hanno acquistato una sorta di immunità – afferma Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Cattolica di Milano, componente del Comitato tecnico scientifico nazionale –. Ecco perché adesso cresce poco. Al contrario territori come Como e Varese, essendo territori vergini, sono un campo libero per il virus. C'è poi da considerare la vicinanza di Como a Milano. Una vicinanza che crea una forte interconnessione nel mondo produttivo e sociale. Como poi non è lontana dalla Svizzera, paese in cui il contagio corre veloce”.