Soppresse anche linee in partenza da Ponte Chiasso. La replica: gli autobus tolti viaggiavano vuoti
La decisione dell'Asf autolinee di tagliare venti corse delle linee urbane 1, 6 e 11, fra cui alcune in partenza da Ponte Chiasso, e di otto extraurbane, compresa la Menaggio-Porlezza-Lugano, a Como sta suscitando un vespaio di polemiche e scatenato le ire degli utenti. “La comunicazione sul sito di Asf è stata un po’ tranchant: ma nessuno fa tagli tanto per fare. Abbiamo soppresso autobus che restavano vuoti, con l’obiettivo di rimetterli se e dove ci verranno segnalate criticità dalle scuole. La situazione è in evoluzione, e noi intendiamo seguirla in modo dinamico”. Getta subito acqua sul fuoco Angelo Colzani, presidente di Tpl, agenzia per il trasporto pubblico locale, responsabile dei tagli decisi in concomitanza con il via alla didattica a distanza decisa dalla Regione.
Sono in molti a far notare che se è vero che ci sono meno utenti che affollano i bus, è altrettanto vero che se il servizio fosse stato garantito come prima, i mezzi di trasporto pubblico avrebbero garantito una valida alternativa all'auto privata e assicurato il distanziamento. Fra coloro che hanno messo sotto accusa Colzani c'è anche il Partito Democratico, che è il suo partito di riferimento. Il presidente dell'agenzia per il trasporto pubblico locale, che comprende le province di Como, Lecco e Varese, aggiunge: “Seguiamo la situazione in modo dinamico. I bus che abbiamo tolto viaggiavano vuoti, quindi non servono. Inoltre l’impalcatura dell’orario resta quella che era, le corse ci sono. Poi se ci verranno segnalate situazioni particolari, per carità, li rimettiamo, tutti o in parte”.