COMO

Roberto Saviano ricorda don Roberto Malgesini

Un monologo dello scrittore napoletano racconta il prete di strada ucciso il 15 settembre da un senzatetto a Como

In memoria (archivio Ti-Press)
27 ottobre 2020
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Un lungo e toccante monologo per raccontare don Roberto Malgesini, il prete di strada ucciso il 15 settembre scorso a San Rocco: quello di Roberto Saviano a ‘Che tempo che fa’, la trasmissione di Rai3 condotta da Fabio Fazio. “Lui era quello che viene comunemente definito ‘un prete di strada’, perché la sua missione pastorale si svolgeva sulla strada. Così ogni mattina si svegliava alle 5, diceva la messa e si preparava per portare la colazione ai senzatetto di Como: tra di loro c’è chi è rimasto improvvisamente senza lavoro ed è finito per strada, e in strada c’è il freddo, c’è la solitudine, c’è la vergogna e allora arrivano l’alcol e le droghe, gli analgesici della disperazione; poi ci sono migranti che non riescono a entrare nei circuiti di accoglienza. A tutti loro Don Roberto, insieme a un gruppo di volontari di Como, forniva cibo, medicine, assistenza. Lui non giudicava, partecipava alla loro sofferenza, accoglieva la loro vita”.

Con queste parole Roberto Saviano ha raccontato domenica sera a tutta l’Italia don Roberto Malgesini che ha ricevuto, postuma, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella la Medaglia d'Oro al Merito Civile, che in più occasioni è stato ricordato da papa Francesco che lo definito “martire della carità”. Lo scrittore ha ricordato come don Roberto era stato multato dai vigili urbani perché portava la colazione ai senzatetto dei portici della ex chiesa San Francesco. Una rievocazione, quindi, dell'ordinanza anti-bivacchi della giunta Landriscina nell'inverno 2017 oltre che la convinzione ribadita dal fatto che “la politica trasforma la guerra alla povertà in guerra ai poveri, li si toglie alla nostra vista per una questione di decoro urbano”. A questo puntava l'ordinanza del 2017. “Ci sembra oggi impossibile immaginarci un bene non proclamato, o non condiviso pubblicamente, un bene che si compie occhi negli occhi, nella ferita curata, nella compagnia. Invece la storia di don Roberto è la storia di un bene che, se non ci fosse stata questa tragedia, non avremmo forse neanche conosciuto, eppure è proprio grazie ad azioni come questa che il nostro dannato mondo viene riparato” ha concluso mostrando il video in cui il parroco di San Rocco curava le ferite al piede di un povero. Uno dei pochissimi video in cui si vede don Roberto. Un sacerdote che alle parole preferiva i fatti.

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