Confine

La richiesta italiana: 'Riaprite i valichi minori'

Il ministro Di Maio ha inviato ieri una nota all'ambasciata svizzera a Roma. Migliaia di frontalieri continuano ad affrontare lunghe code alle dogane aperte

Percorrenze rallentate fino a 50 metri al minuto (Ti-Press)
28 aprile 2020
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Il ministero italiano degli Esteri ha inviato ieri una nota all'ambasciata svizzera a Roma per chiedere la riapertura dei valichi minori dopo la chiusura imposta dall'emergenza sanitaria. L'intervento del ministro Luigi Di Maio fa seguito alla pressione giunta da sindaci, sindacati dei frontalieri e da parlamentari della fascia di frontiera. Un problema che si trascina da settimana e che è diventato acuto dopo la ripresa delle attività in Canton Ticino: migliaia di frontalieri italiani si sono trovati ad affrontare lunghe code alle dogane aperte.

Ieri a Bizzarone, valico riaperto da qualche giorno, c'è chi chiuso nell'abitacolo della propria autovettura, ha calcolato che la velocità di percorrenza del tratto terminale della Lomazzo-Bizzarone era di un minuto per cinquanta metri. Venti minuti per un chilometro, al quale aggiungere la sosta in dogana per i controlli dei documenti sia da parte italiana che svizzera. I valichi, tra Lombardia e Ticino, attualmente aperti sono Brogeda, Ponte Chiasso, Gandria e Bizzarone, in provincia di Como; Gaggiolo, Zenna e Ponte Tresa in provincia di Varese. È richiesta a gran voce la riapertura dei valichi di Maslianico e Valmara, nel comasco, e Cremenaga e Porto Ceresio, nel varesotto.