Confine

Senzatetto, Como prolunga l'apertura dei dormitori

Il rischio contagio, evidentemente, non risparmia i clochard, costretti a vivere per strada. L'emergenza porta Caritas ad assumere nuovi operatori

Ti-Press
17 marzo 2020
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Nel centro di Como, così come in molte città italiane, in tempi di coronavirus dove nessuno può girare, gli unici che si vedono in giro sono i senzatetto. ”Ci dicono state in casa, io la casa sono anni che neppure so cosa vuol dire. La mia casa sono i portici dell'ex chiesa San Francesco” commenta uno dei clochard che da anni trascorre la notte all'aperto. Come lui si stima che a Como ce ne siano un centinaio. Molti sono migranti arrivati a Como nella speranza di poter varcare il confine svizzero. Ora non ci provano più. Hanno saputo che al di qua e al di la della frontiera sono accresciuti i controlli.

Il rischio del contagio ha spinto la Caritas diocesana di Como ha modificare gli orari di apertura dei dormitori che gestisce in città. L'obiettivo è quello di consentire ai senzatetto, anche a fronte della chiusura dei Centri diurni avvenuta nei giorni scorsi, di avere un luogo dove poter stare. Sempre a tutela degli ospiti e della collettività si è inoltre deciso di ridurre il più possibile il contributo – seppur preziosissimo – offerto dai volontari che, pur nell’emergenza, hanno sempre mostrato la disponibilità di dare una mano. Per farlo la Fondazione Caritas sta provvedendo all’assunzione temporanea di nuovi operatori.
In particolare per i dormitori legati al “Piano Freddo” – via Sirtori e Tensostruttura – si conferma, seppur ridotta, la preziosa collaborazione dei volontari di “Como Accoglie” e di “Vicini di Strada”: la rete degli enti e delle associazioni per la grave marginalità.  Fra le decisioni prese che vanno ad incidere sulla vita, già abbondantemente difficile dei clochard, è la sospensione dell'attività della mensa dei poveri di via Tommaso Grossi nei locali dell’Opera don Guanella. ''Nessun caso di contagio – tiene a precisare il direttore della Caritas diocesana, Roberto Bernasconi – ma si tratta di una decisione di buon senso vista la vicinanza con l’area dedicata alla residenza per anziani''. L'attività è stata dirottata sulle altre mense cittadine, quella vincenziana di via Tatti e quella della Caritas di via Lambertenghi. Per un paio di sere saranno comunque preparati i sacchetti con i pasti che verranno consegnati all’esterno, dove c’è il cancello nei pressi della chiesa di via Grossi, altri saranno portati direttamente nei quattro dormitori cittadini. Continueranno anche le ronde notturne per coloro che continuano a rimanere in strada anche di notte.