È uno della ventina di automobilisti fermati mercoledì mentre tentavano di attraversare i valichi, nonostante l'ordinanza di Roma sul coronavirus
Quando gli hanno chiesto il motivo per cui intendeva entrare in Ticino, ha risposto: ''Per andare al casinò di Lugano''. E' accaduto nel pomeriggio di mercoledì, giorno in cui le fiamme gialle della guardia di finanza, ai valichi di Ponte Chiasso, Brogeda e Maslianico, hanno controllato oltre 8mila autovetture, nella quasi totalità frontalieri. Una ventina gli automobilisti che non erano in regola (''stiamo andando a fare la spesa'') per cui sono stati denunciati per inottemperanza all’ordine di un’autorità (articolo 650 del Codice penale): ciò comporta l’arresto fino a tre mesi. Per alcuni di loro, avendo dichiarato il falso, scatta l’articolo 495, che normalmente prevede la reclusione da 1 a 6 anni (ci sono poi ulteriori aggravanti). Tutti hanno ricevuto una multa di 206 euro. Una mezza dozzina gli automobilisti irregolari intercettati ieri ai valichi comasco-ticinesi finiti nei guai in quanto tentavano di entrare in Ticino senza essere frontalieri.