Si potrà entrare ed uscire solo per "indifferibili esigenze lavorative" o per situazioni di emergenza. Il decreto dovrebbe essere emanato nelle prossime ore
Sarà possibile entrare e uscire dalla Lombardia, e da 11 province italiane, e spostarsi al loro interno solo per "indifferibili esigenze lavorative" oppure per "situazioni di emergenza". Insomma, una buona parte del Nord Italia dovrebbe diventare zona rossa. A prevederlo è una bozza di decreto allestita dal governo italiano per tentare di contenere l'epidemia da coronavirus. Bozza che, stando ai media italiani, potrebbe essere approvata già in serata, diventando quindi effettiva.
Le province toccate dalla misura sono: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. Le regioni toccate sarebbero attivamente in contatto con Roma per valutare le misure. Mentre il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha sottolineato come la bozza di decreto vada nella direzione giusta, pur essendo "a dir poco, pasticciata", Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, ha domandato alcune ore al presidente del consiglio Giuseppe Conte per lavorare assieme su soluzioni più "coerenti e condivise".
Nella bozza di decreto si parla, come detto, di "indifferibili esigenze lavorative". Non è chiaro se tra queste potrebbe rientrare anche il doversi recare sul posto di lavoro in Svizzera. In questo caso la direttiva non si applicherebbe ai frontalieri. Forza lavoro che in Ticino qualche azienda ha comunque già invitato a lavorare da casa, mentre ieri l'Associazione industrie ticinesi (Aiti) suggeriva i datori di lavoro di trattenere in Svizzera i pendolari ritenuti strategici, per evitare che rimanessero bloccati oltre confine da misure simili a quella che il governo italiano starebbe per adottare.
In caso di blocco dei frontalieri, ha indicato il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta alla Rsi, a preoccupare sarebbe soprattutto il sistema sanitario ticinese, molto dipendente dalla manodopera d'oltre confine.
Le limitazioni all'interno delle nuove zone rosse sono strettissime e dureranno fino al 3 aprile: scuole, musei, teatri, eventi pubblici, stazioni sciistiche, palestre, piscine rimarranno chiusi. Sospesi inoltre matrimoni e funerali, come altre cerimonie civili e religiose. Stop a tutte le manifestazioni organizzate, nonché agli eventi in luoghi pubblici e privati. Bar, ristoranti e supermercati potranno invece rimanere aperti, a patto di garantire una distanza minima di un metro tra ogni cliente.