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Strage di Erba, negati accertamenti sul materiale non esaminati

La difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi potrà però chiedere la copia completa delle intercettazioni ambientali

Olindo Romano all'epoca del processo di primo grado (archivio Ti-Press)
4 febbraio 2020
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La corte d’assise di Como ha respinto la richiesta dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi condannati in via definitiva all’ergastolo per il massacro dell’11 dicembre 2006, di effettuare accertamenti su materiale a loro dire mai esaminato. Per le intercettazioni ambientali, la difesa potrà chiedere la copia completa del materiale, ma non accedere ai server della Procura del capoluogo.

Dopo l'udienza a porte chiuse di lunedì, alla quale ha presenziato Olindo Romano mentre sua moglie è rimasta in carcere, nella tarda mattinata di ieri dopo aver sciolto la riserva, la Corte ha depositato la propria decisione che tuttavia non sembra porre fine a una vicenda giudiziaria che si trascina da 13 anni. Periodo in cui la sentenza, dopo il terzo grado di giudizio, è passata in giudicato.

Un altro ricorso in Cassazione

I legali della coppia erbese, hanno già fatto sapere che presenteranno l'ennesimo ricorso in Cassazione. Questa volta però il ricorso, con il quale è chiesto l'annullamento dell'udienza di lunedì, è dovuto al fatto che i difensori di Rosa e Olindo avevano chiesto che la discussione fosse pubblica, con la presenza delle televisioni che ne avevano fatto richiesta. La difesa aveva chiesto nuovi accertamenti su materiale biologico e su un telefono cellulare raccolti in via Diaz, a Erba, nella casa del massacro. Istanza già più volte respinta anche in altri procedimenti di quella che è diventata una battaglia legale infinita.