Confine

Minaccia via whatsapp l'amico in affari. Arrestato

In manette è finito un 55enne residente a Capolago. Chiesta la perquisizione della sua abitazione ticinese

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19 dicembre 2019
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Un 55enne italiano residente a Capolago è stato arrestato martedì pomeriggio a Ponte Chiasso per tentata estorsione ai danni di un 60enne, residente a Como Sole, quartiere del capoluogo. Stando all'accusa il 55enne aveva  preso l’abitudine di spedire via whatsapp selfie di sé stesso armato di pistola e con la scritta ''Ammazzo tua sorella con un colpo di pistola''. Minaccia accompagnata dalla richiesta di 30mila euro per non passare dalle parole ai fatti.

Prima gli affari, poi le minacce

Il 60enne preso di mira martedì mattina si è presentato in caserma per raccontare quanto gli stava accadendo. L'uomo, agente di commercio attivo nel campo immobiliare (ma anche con alcuni precedenti per truffa sulle spalle), ha raccontato ai carabinieri della stazione di Como di essere finito nel mirino di un uomo con il quale era entrato in affari da qualche anno. Affari sulla cui natura i carabinieri, coordinati dalla Procura di Como, stanno effettuando accertamenti, considerato che nella denuncia del 60enne comasco si parla di cifre decisamente importanti.

Una vicenda oscura

A Ponte Chiasso l'agente di commercio si è presentato scortato da alcuni carabinieri, che hanno arrestato l'uomo residente a Capolago, rinchiuso al Bassone in attesa di essere interrogato dal Gip di Como. L'intera vicenda presenta aspetti che debbono essere chiariti. Innanzitutto, si è appreso, infatti, di un affare legato a un investimento immobiliare da ben tre milioni di euro, promosso dalla vittima della tentata estorsione, che se fosse andato a buon fine avrebbe fruttato 300mila euro all’italo-svizzero, a fronte di appena 10mila euro di investimento. Inoltre, il denunciante ha raccontato di essere stato costretto, negli ultimi mesi, a pagare 270mila euro (tra la cessione di società ticinese e la cessione di una parte dell'eredità ricevuta dai genitori). Infine, i carabinieri hanno chiesto, per rogatoria, una perquisizione nell'abitazione di Capolago dell'arrestato. I militari oltre che la pistola cercano elementi utili per l'inchiesta che sembra destinata a clamorosi sviluppi.