In meno di un anno sono stati chiusi 30 centri di accoglienza per migranti nella provincia, ha spiegato il sottosegretario dell'Interno Nicola Molteni
"Oggi uno dei quattro immigrati che ha causato la rissa alla mensa dei poveri Don Guanella a Como sarà espulso dal territorio nazionale. Oggi stesso sarà accompagnato al Centro Permanente rimpatri Cpr di Roma e successivamente rimpatriato grazie al lavoro delle forze di polizia e ai decreti sicurezza di Matteo Salvini. In meno di un anno sono stati chiusi circa 30 centri di accoglienza per immigrati in provincia di Como: a Como, Cantù, Mariano, Orsenigo, Lomazzo, Cermenate, Fino Mornasco, Olgiate Comasco, Tremezzina, Maslianico, Grandate, Inverigo e Pontelambro".
È quanto ha affermato ieri Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno, in relazione alla rissa che si è verificata lunedì sera alla mensa Don Guanella a Como e per la quale sono state arrestate quattro persone, due pakistani e due somali, uno sottoposto alla misura della protezione sussidiaria, l'altro richiedente asilo.
"Meno disagi a cittadini, sindaci e amministratori locali. I dati ufficiali - afferma Molteni - certificano un drastico calo dei richiedenti asilo sul territorio comasco. Oltre 800 richiedenti asilo in accoglienza in meno rispetto al 2016 e oltre 400 in meno rispetto al 2018. Dai 1911 immigrati del 2016 ai 1158 del 2019. Il che vuol dire tante risorse pubbliche risparmiate e investite in sicurezza e ordine pubblico. La sinistra apriva centri di accoglienza scaricandoli sui territori e sui sindaci, noi li chiudiamo passando dalle parole ai fatti! Sono inoltre drasticamente crollate le riammissioni dalla Svizzera grazie alla riduzione dell'80% degli sbarchi e al coraggio e alla determinazione di Matteo Salvini! Sono orgoglioso del lavoro fatto. Abbiamo invertito il trend rispetto ai governi di sinistra bloccando l'immigrazione e aumentando i controlli di sicurezza sul territorio comasco!".