Confine

Frazione isolata dopo la morte di un uomo nella funivia

È successo sul confine con il Malcantone. La vittima, il manovratore dell'impianto, è rimasto incastrato tra gli ingranaggi per cause da chiarire

18 novembre 2018
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Panorama mozzafiato, sentieri per appassionati escursionisti, un osservatorio astronomico e un solo ristorante. Questo il contesto in cui vivono sette persone, quasi tutti anziani, residenti a Monteviasco, frazione di Curiglia con Monteviasco (Provincia di Varese), che si trova a 950 metri di quota al confine con il Malcantone, raggiungibile solo a piedi dal 12 novembre scorso.

La funivia che collega la frazione alla cittadina più vicina è sotto sequestro in seguito alla morte del manovratore, un 58enne, rimasto schiacciato negli ingranaggi del mezzo per cause ancora in via di accertamento.

Da allora, gli abitanti della piccola frazione di montagna – il più giovane ha 50 anni – sono riforniti di viveri e farmaci dai carabinieri, che ogni giorno percorrono a piedi l'unico sentiero che li collega con la valle, una ripida mulattiera di oltre 1400 gradini.

A turno, i militari della stazione di Dumenza e Luino (Varese) con i colleghi della polizia forestale portano pane, frutta e verdura, latte e yogurt ai residenti che hanno bisogno di aiuto. "Non è uno scherzo, ho percorso la mulattiera ieri e ci vogliono circa cinquanta minuti in salita. E che salita", ha spiegato il capitano Alessandro Volpini, comandante della compagnia dei carabinieri di Luino. "Qualsiasi esigenza abbiano - ha continuato - i residenti sono costretti a spostarsi a piedi. Contando che il più giovane ha 50 anni, non è semplice".

I carabinieri sono visti come "angeli custodi", come ha detto a due giovani in divisa un'anziana residente a cui hanno portato il pane che aveva chiesto tramite il sindaco, sfoderando un gran sorriso. I 190 abitanti di Curiglia con Monteviasco, una delle più piccole comunità della provincia di Varese, dopo essersi stretti intorno ai familiari del manovratore, nonché vigile urbano, è ora in attesa di rassicurazioni sulle tempistiche per la riapertura.

A quanto emerso, la perizia disposta dalla procura di Varese sulla funivia è stata eseguita nelle scorse ore, ma sulla carta gli esperti incaricati di risalire alla dinamica dell'incidente che ha portato alla morte del macchinista, hanno circa 60 giorni per depositare i risultati. L'autorità giudiziaria dovrà quindi decidere se dissequestrare la funivia dopo aver avuto gli esiti o se farlo prima, permettendo ai residenti di riavere accesso al loro unico mezzo di trasporto con il resto del mondo.