Recuperare i crediti da chi ha tradotto l'espressione free-flow con 'viaggio gratis' non sarebbe stato facile per Pedemontana. Ne erano convinti in molti, se non tutti. A maggior ragione per chi vi transitava provenendo dall'estero. Se poi, chi avrebbe dovuto spedire i pedaggi, li ha ''imbucati'' negli acquitrini intorno ad Albairate, comune compreso nella città metropolitana di Milano, l'impresa diventa impossibile. Qualche tempo fa, casualmente, sono stati trovati 40 chilogrammi di solleciti che la Pedemontana aveva affidato alla Smmart post, società di spedizioni palermitana. A conti fatti, 20 mila solleciti non sono andati a destinazione. Chi non lo ha ricevuto, riceverà il sollecito del sollecito, con relativo aggravio della sanzione. La Smmart post, rimossa dall'incarico, ha annunciato un'azione di risarcimento.
Nelle scorse settimane Pedemontana, per recuperare i pedaggi non pagati, pari al 25% del traffico, sta spedendo solleciti in quantità industriale. Oltre un milione all'estero, per la quasi totalità in Ticino. Le tratte autostradali più evase sono la A59 (tangenziale di Como) e la A60 (tangenziale di Varese), dove quotidianamente transitano 17mila veicoli; sulla A36 (Lomazzo-Cassago Magnano) ne transitano 14mila. Tangenziali che dal 1° gennaio 2018 saranno gratuite, come promesso dal governatore lombardo Roberto Maroni. Pedemontana ha chiuso il 2016 con una perdita di 7,8 milioni di euro.