Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha generato un’immediata euforia sui mercati finanziari statunitensi. Ma cosa ci riserva il futuro per quanto riguarda gli indici azionari S&P 500, Nasdaq e Dow Jones attualmente già ai loro massimi storici?
Il nuovo presidente degli Stati Uniti, con la sua politica protezionista sosterrà la crescita dell’economia statunitense interna a discapito dei mercati esteri.
Una delle sue principali manovre già annunciate sarà quella di aumentare almeno del 10% gli attuali dazi applicati sulle merci d’importazione. Questo causerà inevitabilmente un incremento sensibile dei prezzi e orienterà il consumatore all’acquisto di prodotti “made in USA”.
Per tale motivo la Banca Raiffeisen, nella sua allocazione tattica d’investimento, ha deciso di aumentare la quota in azioni USA riposizionandosi da sotto ponderato a neutrale, aspettandosi un mercato tendenzialmente rialzista.
Non si può dire lo stesso per i mercati europei, che da questo provvedimento verranno penalizzati e per tale motivo la Banca Raiffeisen ha deciso di mantenere invariata la sua allocazione tattica sotto ponderata.
Per quanto concerne il mercato svizzero dobbiamo attenderci una tendenza analoga a quella europea.
Il grafico raffigurato mostra l’andamento dei tre indici azionari su un orizzonte di 10 anni:
l’indice svizzero SPI, l’indice europeo Euro Stoxx 50 e l’indice statunitense S&P 500.
Attualmente la volatilità è sicuramente elevata e quindi dobbiamo attenderci dei mercati più instabili.
In tale contesto la diversificazione in Paesi, settori e titoli è fondamentale al fine di avere una migliore gestione del rischio e nel contempo approfittare delle opportunità offerte dal mercato.