Speciale Economia

Agosto turbolento

Per un gran numero di investitrici e investitori le vacanze estive sono state tutt’altro che rilassanti: all’inizio di agosto le forti tempeste di borsa, provocate dai timori di recessione, hanno determinato significativi crolli delle quotazioni. Per fortuna, nel frattempo, il mercato azionario ha ritrovato un po’ di tranquillità.

L’euforia per l’intelligenza artificiale ha avuto un impatto decisivo sui mercati azionari dall’inizio dell’anno. Le quotazioni del produttore di chip Nvidia e di altri attori del settore IA hanno registrato un picco dopo l’altro e, con le quotazioni, sono salite alle stelle anche le valutazioni di queste azioni. È stata messa in discussione in particolare la redditività di investimenti ingenti effettuati in un breve lasso di tempo. In una situazione del genere, non ci vuole molto per innescare correzioni di mercato. La correzione è stata ancora più marcata quando l’ultimo rapporto statunitense sul lavoro ha evidenziato un tasso di disoccupazione più elevato e una crescita più debole del previsto dei posti di lavoro. Sono tra l’altro sopraggiunte altre notizie negative, come la chiusura di grandi posizioni di carry sullo yen a seguito di un inatteso aumento dei tassi di interesse in Giappone.

Fortunatamente, il crollo delle quotazioni è stato di breve durata. Il mercato si è velocemente reso conto che i timori di recessione negli Stati Uniti erano un po’ eccessivi. Restano in crescita i principali indicatori congiunturali quali l’andamento dell’occupazione, i redditi delle famiglie, la spesa per i consumi e la produzione industriale. Il mercato azionario sta attualmente correggendo gli eccessivi timori di recessione di inizio agosto.

Continuiamo dunque a prevedere un atterraggio morbido. L’economia statunitense tuttora solida e gli imminenti tagli dei tassi d’interesse negli Stati Uniti avranno un impatto positivo sugli utili delle imprese, tuttavia la volatilità dovrebbe restare elevata. Sussistono rischi soprattutto a livello geopolitico. I conflitti in Medio Oriente hanno provocato un aumento dei prezzi del trasporto marittimo. In aggiunta, le elezioni statunitensi di novembre dovrebbero aumentare la volatilità a livello settoriale.

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