I persistenti timori di recessione e un’inflazione di base che non accenna a diminuire gravano sull’andamento dei mercati. Negli Stati Uniti le conseguenze della politica monetaria cominciano a farsi sentire: nel primo trimestre il Pil è cresciuto di appena l’1,1% calcolato su base annua, mentre nel trimestre precedente aveva raggiunto ancora il 2,6 per cento.
Le turbolenze nel settore bancario sono notevolmente diminuite. I mercati hanno resistito sorprendentemente bene agli eventi, anticipando al 2023 l’aspettativa di una prima riduzione dei tassi di interesse da parte della Fed. In particolare le azioni sensibili ai tassi d’interesse del settore tecnologico hanno beneficiato della forte pressione sui rendimenti obbligazionari e della liquidità supplementare sul mercato.
La recente crisi bancaria, invece, ha lasciato dei segni ben evidenti. A causa degli elevati tassi di interesse a breve termine, è probabile che il deflusso dei depositi della clientela continui e renda più difficile la concessione di prestiti da parte delle banche. Secondo la Fed, l’effetto frenante sulla crescita economica sarà come minimo un aumento dei tassi d’interesse. Un rallentamento della crescita è già visibile: nel primo trimestre il Pil degli Stati Uniti è aumentato solo dell’1,1%, a fronte di una crescita del 2,6% registrata nel quarto trimestre del 2022. Nel primo trimestre di quest’anno i consumi privati hanno confermato un andamento positivo, salendo del 3,7% nonostante le condizioni di credito più difficili e l’inflazione. La ragione di ciò è probabilmente il persistente vigore del mercato del lavoro e i risparmi ancora esistenti derivanti dalla pandemia.
Finora gli Stati Uniti sono stati risparmiati dalla recessione. Tuttavia, negli scorsi mesi i rischi per la crescita sono nettamente aumentati. Da un lato, il ciclo di inasprimento dei tassi d’interesse non è ancora giunto al termine a causa dell’elevata inflazione di base. Dall’altro, le conseguenze di una stretta sui prestiti bancari si manifesteranno con un certo ritardo e rafforzeranno l’effetto dei rialzi dei tassi d’interesse.