Dopo un avvio d’anno positivo i mercati azionari restano tuttora imprevedibili.
Anche i tassi d’interesse, e quindi i mercati obbligazionari, sono stati particolarmente volatili.
L’oro ha beneficiato delle incertezze del settore bancario e ha dimostrato ancora una volta di poter offrire una buona protezione contro le crisi.
Con un incremento del 7,0% calcolato in Chf, il metallo prezioso è stata la classe d’investimento migliore del primo trimestre di quest’anno.
I recenti avvenimenti nel settore bancario hanno inoltre sottolineato l’importanza di due aspetti chiave negli investimenti: in primo luogo, il focus sulla qualità nella selezione dei singoli titoli e, in secondo luogo, l’importanza di un’ampia diversificazione.
Quando la borsa è in subbuglio, scatta sempre l’ora dell’oro per la sua peculiare capacità di diversificare il portafoglio. Un’integrazione strategica è quindi opportuna.
L’oro ha approfittato dell’attuale situazione e nel giro di pochi giorni il suo prezzo ha superato Usd 2’000 l’oncia, il livello più alto da marzo 2022.
Se esaminiamo attentamente l’andamento del prezzo del metallo prezioso negli ultimi decenni, appare evidente che è sempre stato particolarmente richiesto in tempi di crisi (vedi grafico).
Il motivo principale è la sua comprovata capacità di diversificazione nel contesto del portafoglio.
L’oro presenta infatti una correlazione bassa, in parte addirittura negativa, con le altre classi d’investimento principali. Per esempio, negli ultimi 10 anni ha raggiunto appena lo 0,15 rispetto all’indice Msci World. Ciò conferisce stabilità al portafoglio d’investimenti, soprattutto in fasi di mercato volatili.
Nella fase attuale prevediamo che i mercati azionari resteranno volatili. Allo stesso tempo però i tassi sul mercato dei capitali potrebbero aver raggiunto il loro picco.
Come consuetudine consigliamo sempre di investire attenendosi alla propria strategia d’investimento.