Sono in particolare aumentate le acquisizioni all’estero operate da ditte elvetiche
Record di fusioni e acquisizioni che hanno visto protagoniste piccole e medie imprese (Pmi) svizzere: nel 2021 sono state contate 233 operazioni di questo tipo, contro le 187 del 2020 e le 196 del 2019 pre-pandemico. Per ritrovare un numero analogo (231) bisogna risalire al 2013.
Sono in particolare aumentate le acquisizioni all’estero operate da ditte elvetiche (+30% a 60), emerge dai dati pubblicati oggi da Deloitte Svizzera, che al tema dedica uno studio giunto alla 16esima edizione. Nella metà dei casi erano coinvolti stati confinanti, in particolare la Germania. I settori più interessati sono l’informatica e la sanità.
In generale i cinque cantoni più dinamici sono stati Zurigo (55 operazioni), Berna (18), Ginevra (13), nonché Zugo e Argovia (entrambi 12). Nella Svizzera italiana le fusioni hanno rappresentato il 2% del totale.
Deloitte si aspetta che l’attività di ‘mergers and acquisitions’ (M&A) rimanga dinamica anche nel 2022. L’abbondanza di capitali, le opportunità di finanziamento attualmente favorevoli e l’alto livello di valutazione delle aziende dovrebbero continuare a stimolare il mercato. In primo piano vi saranno ancora una volta i rami della tecnologia e della sanità, che continueranno a cavalcare l’onda della digitalizzazione e dell’innovazione.