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FOG Triennale Milano Performing Arts per la contemporaneità

46 artisti da 22 Paesi d'Europa e del mondo dal primo febbraio al 15 aprile 2025

Da ‘Quiet’ di Cindy Van Acker
3 dicembre 2024
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“In un’epoca di progressivo impoverimento culturale e di allarmante povertà educativa, – afferma Umberto Angelini, Direttore artistico di Triennale Milano Teatro, tra i più interessanti programmatori teatrali della nostra contemporaneità – l’arte diventa un presidio di resistenza democratica. FOG, con voce flebile e potente, convoca artisti e pubblico come corpo comunitario, testimone di un tempo di passaggio, disuguale e ignoto”. Parole evocative per il richiamo all’ottava edizione di FOG Triennale Milano Performing Arts, presentata nei giorni scorsi a Milano, festival impostosi nel panorama culturale milanese grazie a qualità, ricerca, e ricchezza, dando voce a quella contemporaneità spesso sbandierata come vessillo ma non sempre realmente assunta. Qui no. Il progetto di Triennale dedicato all’esplorazione delle nuove frontiere delle live art tra teatro, danza, performance e musica, sottolinea la forza radicale insita nella commistione di generi e nella conquista di nuovi spazi urbani del nostro tempo. Un festival fortemente legato alla città in cui sorge, ma soprattutto alla zona in cui è immersa la Triennale, quella di Parco Sempione che già a inizio 900 era il centro nevralgico della vita teatrale milanese, oggi tornato a essere di fondamentale importanza per l’apertura verso l’esterno.

Saranno 46 tra artisti e compagnie provenienti da 22 Paesi d’Europa e del mondo, che dal primo febbraio al 15 aprile animeranno l’ottava edizione. Qualche nome: Saburo Teshigawara (Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia), Milo Rau, Claudia Castellucci, Caroline Shaw, Cindy Van Acker (Gran Premio svizzero delle Arti Sceniche 2023). Di seguito alcuni appuntamenti imperdibili e altri con realtà conosciute bene anche dal nostro pubblico.

Ginevra con Van Acker e Ballet Junior

Il FOG sarà inaugurato il primo febbraio negli spazi della Triennale con tre performance – ‘Extending Further’, ‘On vous voit’ e ‘Fuga BWV 565’ – e un’installazione video, ‘A skewed conversation’, ma anche il live set del duo di producer colombiani Frank Rosaly e Ibelisse Guardia Ferragutti con il loro album d’esordio ‘MESTIZY (International Anthem)’, presentato dalla radio web milanese Radio Raheem. Il 4 e 5 febbraio sarà la volta di Cindy Van Acker, coreografa belga che vive a Ginevra e ha ideato negli anni opere per il Ballet de Lorraine, il Balletto del Grand Théâtre de Genève e le coreografie per gli allestimenti di Romeo Castellucci. Al FOG presenterà lo spettacolo ‘Quiet Light’. In scena le danzatrici storiche Stéphanie Bayle e Daniela Zaghini.

Appuntamento che interessa le nuove generazioni della danza, in Svizzera e altrove, è quello con il Ballet Junior de Genève, il 9 e 10 febbraio, ensemble di oltre trenta giovani danzatrici e danzatori provenienti da tutto il mondo che porta a FOG un trittico di opere composto da Cathedral, coreografata da Marcos Morau e accompagnata dalla musica spirituale di Arvo Pärt; Tenir le temps di Rachid Ouramdane con la partitura del compositore Jean-Baptiste Julien, e Touch Base, con le coreografie e le scelte musicali di Imre e Marne Van Opstal.

Da Milo Rau a Claudia Castellucci

I primi di marzo imperdibile il nuovo controverso lavoro di Milo Rau, autore e regista svizzero conosciuto per le sue creazioni documentarie tra teatro e cinema che affiancano arte e realtà e non risparmiano verità scomode. Qui propone ‘Medea’s Children’, che come spesso accade nei suoi lavori, rilegge un efferato caso di cronaca, questa volta attraverso la lente della mitologia per riflettere sul ruolo della violenza e dei bambini nella società. Il 7 e 8 febbraio, l’autrice Gisèle Vienne torna a FOG con una prima nazionale appositamente rivisitata per gli spazi della Triennale di uno dei suoi lavori più famosi, ‘Crowd’.

Il FOG apre le porte della Triennale proponendo eventi in diversi luoghi della città, spesso non teatrali e sovente museali. Dal Teatro Filodrammatici al GAM – Galleria d’Arte Moderna, dal PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea al Teatro Out/Off al Padiglione Chiaravalle, fino al Parco Sempione, con le ‘Improvvisazioni itineranti’ di un’altra danzatrice cara alle nostre latitudini, Ariella Vidach (Compagnia AiEP), il 12 e 13 aprile. Interessante anche il lavoro di Claudia Castellucci, fondatrice insieme al fratello Romeo e a Chiara Guidi della Societas Raffaello Sanzio, il 22 e 23 marzo. Lo spettacolo, creato con la sua Compagnìa Mòra, si intitola ‘Sahara’, e riduce il teatro al grado zero: la danza mira a una semplicità estrema per esplorare la condizione iniziale dell’artista, che ha come unico strumento soltanto sé stesso. Si tratta di una coproduzione con l’Unione Buddista Italiana, e durate la preparazione la Compagnia ha trascorso una residenza nel Monastero Zen SamboJi di Berceto, Parma, con un gruppo di praticanti e maestri di Dharm.