Anche Bat Battiston e Marcel Aeby venerdì 6 dicembre al Sociale con i ticinesi Cannonballs, freschi di nomination (la seconda) allo Swiss Blues Award
Le loro più recenti testimonianze in studio s’intitolano ‘Hold On’ e ‘Look Back’, rispettivamente lato A e lato B di un 45 giri a tiratura limitata le cui ultime copie saranno in vendita al Teatro Sociale venerdì alle 20.45. È lì che Freddie & The Cannonballs le suoneranno, insieme a brani nuovi e a un paio di ospiti illustri, per trasformare l’unico teatro all’italiana della Svizzera in una House of Blues nella quale a Federico ‘Freddie’ Albertoni (basso e voce), Mad Mantello (chitarra), Roberto Panzeri (batteria), Nigel Casey (sax baritono e tenore), Olmo Antezana (sax contralto e tenore) e Donato Cereghetti (organo e tastiere) si uniranno i bluesmen Bat Battiston e Marcel ‘Jimi’ Aeby, vecchie conoscenze dei Cannonballs. Ma questa è solo la seconda parte. Andiamo per ordine…
Al Sociale si ascolteranno anche cose nuove. Per la precisione, altri tre inediti attualmente in stadi diversi del lavoro di studio. Uno di essi è volato digitalmente a New Orleans e tornerà con annesso il trombone di Chris Butcher. «C’è lui anche in ‘Hold On’ – racconta Freddie – perché lo avevamo conosciuto a JazzAscona, il dialogo a distanza continua. L’idea per i brani nuovi è quella di far partecipare anche altri musicisti di New Orleans, altri fiati e un pianoforte alla Dr. John». Come si dice in gergo, per tornare alle radici: «I Cannonballs hanno avuto una piccola svolta in direzione soul e R&B, più Stax Records, e gli ottoni sono tipici di quegli anni, ferma restando l’idea di rendere tutto suonabile con i due sassofoni che sono parte del nostro sestetto».
Già vincitori dello Swiss Blues Challenge, nel 2021 a Basilea – da cui il viaggio a Memphis e quello in Polonia per la finale europea –, Freddie & The Cannonballs festeggiano la seconda nomination consecutiva allo Swiss Blues Award, vinto lo scorso anno da Justina Lee Brown. L’8 febbraio del prossimo anno troveranno il giovane Lucky Wüthrich e, di nuovo, Manu Hartmann da Basilea, che già si giocò la vittoria contro Freddie nel 2023. «Fa piacere essere nominati per la seconda volta, anche perché il premio guarda all’intera carriera, al percorso che si sta facendo più che a un disco o a una singola esibizione. La cosa interessante è vedersi riconosciuta la costanza del portare avanti il progetto, soprattutto in Svizzera interna, divisa da quella montagna. Ma abbiamo suonato anche in Svizzera francese, ci sono contatti in quella tedesca e andare verso nord, non solo nella vicina Italia, è sempre stato uno dei nostri obiettivi».
Gli amici, dicevamo. «Con lo sguardo avanti verso le nuove composizioni, Battiston e Aeby sono il nostro sguardo indietro per celebrare musicisti validissimi con i quali abbiamo già condiviso dei tratti di strada. Quanto a Bat Battiston, in particolare, tutti noi Cannonballs siamo stati parte della sua band, io tornerò presto a suonare il basso con lui, come faccio ogni volta in cui Bat vuole suonare il blues vecchio stile». Bat è stato con Freddie in novembre al festival di Vully, una collaborazione nata nella rimpatriata che lo aveva visto insieme ai Cannonballs in una precedente manifestazione collaterale del Vallemaggia Magic Blues.
Quanto a Marcel Aeby, invece: «Ero un 15enne in piena fase hendrixiana spinta e lui era il mio idolo. Era un amico di famiglia e quando veniva invitato a cena lo seppellivo di domande su Jimi Hendrix, perché Marcel ha dedicato la sua vita a studiarlo, oltre che a suonarlo. Ha suonato con Noel Redding (bassista e chitarrista membro della Hendrix Experience, ndr), con Buddy Miles (batterista, con Hendrix per un paio d’anni, ndr), e suona nella More Experience, band tributo di Hendrix». Vi è testimonianza della collaborazione sul Tubo, con una ‘Lover Man’ cannonballiana uscita dallo studio di Mad Mantello (registrata da Aeby con l’amplificatore originale di Jimi Hendrix, che il chitarrista porterà anche al Sociale). Ma oltre a Hendrix, il tributato della serata sarà anche John Mayall, morto quest’anno. E «Mayall è uno degli idoli di Marcel», garantisce Freddie.
È il momento dei bilanci di vita, la vita cannonballiana. «Abbiamo iniziato nel 2019 facendo leva su cover blues degli anni Cinquanta e qualche brano di nostra composizione», chiude Albertoni. «Dicevo alla band che la situazione ottimale sarebbe stata quella di arrivare a un 90 percento di brani originali e un 10 percento di cover, giusto per omaggiare qualche grande artista. Penso che ci stiamo muovendo in quella direzione, ci siamo accorti che, nel set di un’ora e mezza, i brani che sentiamo più calzanti adesso sono tutti nostri. Il bello è anche che siamo molto affiatati, la formazione è più o meno sempre la stessa». Niente di meglio per dedicare i giorni che verranno a un disco nuovo: «Anche se non se ne vendono più, poco importa» (prevendita biglietti all’InfoPoint Bellinzona, su www.ticketcorner.ch e relativi punti vendita o alla cassa la sera del concerto).
Cannonballs al completo