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La stagione del Foce: i Novanta e altre storie

Illustrata la prima metà del cartellone 2024/25, con la ricca stagione teatrale e la musica che omaggia ‘il magma alternativo’ indipendente

Un estratto dal cartellone
23 settembre 2024
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“Due strutture piccole per una stagione intensissima”, Studio e Teatro Foce. Nulla cambia, se non che la conferenza di presentazione si tiene quest’anno nel secondo dei due. Saranno oltre 120 – tra teatro, musica, cinema, incontri culturali e ballo – gli eventi della stagione 2024/25 limitatamente alla prima parte, cui farà seguito una seconda che viene annunciata come “altrettanto densa”. La definizione introduttiva è di Roberto Badaracco, vicesindaco o capodicastero Cultura che dir si voglia, sul palco insieme a Claudio Chiapparino, direttore Divisione eventi e congressi della Città. Il primo si sofferma su un tema che da anni torna a ogni ‘giro di Foce’, la mancanza di spazi culturali a Lugano: “È la grossa discussione, i centri culturali più grandi che tendono a ospitare l’internazionalità e questo luogo invece preposto ad accogliere la territorialità, gruppi, enti, operatori, una realtà che da tempo reclama luoghi per lavorare». Una realtà, quella indipendente, “molto fragile, con poche risorse, anche tra i professionisti. Affittare un luogo privato costa, non è il modo di fare cultura, speriamo che la politica del cantone possa accogliere le richieste. Questa è una lacuna endemica che deve essere risolta, almeno parzialmente”.

Di quanto l’alta occupazione del (dei) Foce sia sinonimo di voglia di fare si fa tramite Chiapparino, riportando il sold out di entrambe le sale anche in presenza della Tour Vagabonde, da dicembre 2022 a marzo 2023. “A Lugano siamo molto ‘artistici’, vivaci, creativi, è un segnale positivo”.

Indietro veloce

Di questo Foce che ha “le fattezze di un centro culturale” dice Filippo Corbella, responsabile della programmazione della Direzione eventi della Città, insieme a Michela Poretti (coordinatrice e programmatrice Foce) a presentare la stagione musicale. Non prima di aver ribadito l’importanza delle residenze artistiche, “sostegno alla creazione”, e della sezione Random, il progetto che mette a disposizione lo Studio ad associazioni e giovani per organizzare eventi, “incentivo dell’iniziativa privata giovanile” che “copre l’80 percento della programmazione” e ha reso il lunedì sera, giorno ‘sfigato’ per fare musica o teatro, “un’abitudine della rassegna”.

La musica al Foce per la prima metà di stagione sarà un tuffo negli anni Novanta, nel “magma alternativo, o indipendente” (Corbella) di una scena “che rivendicò una propria, giusta emancipazione”. Lo fece a Milano con i La Crus (a Lugano il 16 gennaio) quali punto di riferimento, sulla riviera adriatica con i Camillas (Ruben e Michael, il 30 novembre in una serata che include X Mary e il dj set di Auroro Borealo), a Pordenone con i Tre Allegri Ragazzi Morti (19 ottobre), tutti nella sezione Raclette, quella curata direttamente dal Foce. Che Lugano celebri gli albori dell’indie non è un caso: “Qui come nel resto della Svizzera – specifica Corbella – il movimento ha avuto grande influenza e perché allo Studio Foce c’è una parete (i poster, ndr) con dodici anni non solo di concerti, ma di relazioni con artisti, agenti, management, centri culturali, legami sufficientemente forti perché da fuori si guardi con attenzione a cosa accade qui da noi”.

Altra musica arriverà dai ticinesi Andrea Bignasca (2 novembre) ed Ele A (23 novembre), dagli italiani The Kolors (2 e 3 dicembre) e dai già annunciati Marlene Kunz (tra poco, il 12 ottobre). Novanta per Novanta, in nome e per conto dell’hip hop, Poretti annuncia il rapper/produttore Inoki (24 gennaio) e soprattutto l’omologo Kaos, che dell’hip hop in Italia è considerato un pioniere (15 novembre). La sezione Jazz me up! ospiterà la trombettista e cantante spagnola Andrea Motis (11 novembre).

Mosaico

Quello della sezione Teatro è “un mosaico” (Manuela Masone, ufficio stampa), specchio della scena teatrale del territorio. Al netto degli spettacoli del Festival internazionale del teatro (FIT) ivi ospitati e già illustrati nei giorni scorsi, tra rassegna Home (quelli di casa) e Garden (dall’estero), la stagione si apre con la compagnia teatro del Club ’74 (‘Ceci n’est pas’, 2 ottobre) e vede assai presto (11 novembre) il primo dei tre spettacoli di Emanuele Santoro (‘Benvenuto in psichiatria – storie e incontri di straordinaria follia’; seguiranno ‘La cecità della solitudine’, il 16 dicembre, e il ‘Diario di un pazzo’ di Gogol, il 20 gennaio). Tra i temi forti si segnalano (28 gennaio) ‘Il Grande Nulla’ di Romeo Gasparini, pièce che prende spunto da un’inedita corrispondenza tra la senatrice italiana Liliana Segre e lo scrittore Primo Levi (in scena vanno le conseguenze del dopoguerra), e ‘Giovanni Falcone – Onore, sangue, giustizia’ di Chris Guidotti (12 dicembre), con il magistrato a colloquio con il pentito Buscetta (musiche originali di Sandro Schneebeli). Più leggerezza e tanta napoletanità ne ‘In quel tempo… Gesù mangiava a scrocco”, con Roberto Albini in un percorso evangelico attraverso la vita mangereccia dell’uomo di Nazareth. Henry Camus si confronta con Prokofiev ne ‘Il lato oscuro della musica’ (20 novembre), il Paravento porta sul palco le voci delle grandi attiviste per la pace in ‘Ricucire con il filo della storia’ (29 novembre), Mirko D’Urso sul palco ci porta invece i migranti di ‘Mare Morto’ (6 dicembre). È teatro anche quello del FIM, Festival Internazionale delle Marionette, con Michel Poletti a introdurre la 42esima edizione, dal 19 ottobre al 10 novembre.

Per la sezione Incontri, l’‘Hotel Bella Speranza’ di Michael Fehr (Casagrande) fa tappa al Foce il 16 ottobre, lo slavo-svizzero-ticinese Marko Miladinović, sdoganatore della stand-up poetry, presenta il suo ‘Libro massimo di poesia’ (Agenzia X 2024), l’11 dicembre. Quanto al Cinema e al Ballo, si rimanda al sito www.foce.ch, là dove sta il programma completo.

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