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George Clooney e Brad Pitt: ‘Stiamo bene insieme’

Il gioco di specchi tra schermo e realtà di ‘Wolfs’ sfavilla anche in sala stampa, con gag che sembrano scene tagliate del film

Criminali senza nomi (nel film)
(Keystone)
2 settembre 2024
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Per ‘Wolfs’, George Clooney e Brad Pitt hanno guadagnato “molto meno” dei 35 milioni di dollari ipotizzati dalla stampa, e comunque hanno rinunciato a “gran parte” del cachet per salvare la distribuzione del film, che negli USA uscirà in una manciata di sale e per pochi giorni, prima di svaporare nel gran magma dello streaming su Apple TV Plus.

Lo spiega Clooney alla conferenza stampa del pomeriggio al Lido mentre Pitt annuisce, e si capisce appieno perché siano così affezionati al film solo dopo averlo visto. Prima che un thriller-commedia su due tizi vestiti di nero che “risolvono problemi”, prima che un film su fiducia e amicizia, prima che una meditazione scanzonata sulla vecchiaia, ‘Wolfs’ è infatti con tutta evidenza un film su George Clooney e Brad Pitt. I due criminali che interpretano guarda caso non hanno nome, e appena si ritrovano in una stanza d'albergo con una donna sotto shock e un cadavere iniziano a chiedersi se quello che sta succedendo “abbia senso”, a litigare su come allestire la scena, a fare ipotesi su cosa stia succedendo e cosa succederà in seguito, a ricevere istruzioni e ordini da qualcuno che li guarda attraverso una telecamera. Non c’è bisogno di Marshall McLuhan per capire cosa stanno facendo realmente: un film. Il gioco di specchi tra schermo e realtà sfavilla da subito anche in sala stampa, dove Clooney sistema la sedia a Pitt come si farebbe con un anziano, una gag che sembra una scena tagliata del film, i cui protagonisti si punzecchiano continuamente sull'età. Il tema della senilità resta, ma il registro cambia completamente quando chiedono a Clooney dell’op-ed di luglio scorso sul New Tork Times, in cui chiedeva a Joe Biden quel passo indietro che pochi giorni dopo è effettivamente arrivato. “Non ho avuto modo di rispondere prima a questa domanda, quindi lo farò qui”, annuncia, applaudito come solo una sala di giornalisti che si trova improvvisamente tra le dita il tweet del giorno sa applaudire. Elegantemente Clooney reindirizza l'encomio a Biden stesso, attribuendogli addirittura “l’atto politico più altruistico dai tempi di George Washington” (non si diventa George Clooney parlando per eufemismi).

Applaude anche Brad Pitt, in completo carta da zucchero e maglietta bianca con scollo a V che lo fanno sembrare al contempo elegantissimo e appena sceso dal letto, con quel suo modo di marcare i gesti che potrebbe esprimere massima adesione o lieve sarcasmo, non lo sapremo mai. Lui non corre il rischio di sgualcirsi il completo parlando di politica e torna sul film, e soprattutto sul sodalizio con Clooney che va avanti da 23 anni, anche se l'ultimo film vero e proprio fatto insieme, presentato anch'esso a Venezia, era ‘Burn After Reading’ del 2008: “Pensavamo che dovesse esserci una buona ragione per tornare a fare un film insieme, qualcosa con cui costruire su ciò che abbiamo fatto insieme in passato. Ma devo anche dire che, più invecchio, più diventa importante per me lavorare con persone con cui mi piace passare il tempo”. E qui di nuovo svolazza il velo di demarcazione di realtà e finzione, visto che Wolfs è anche una celebrazione dell'amicizia maschile che funziona un po’ come una commedia romantica, coi due protagonisti che fanno di tutto per fuggire all'evidenza ma alla fine devono rassegnarsi: sono fatti uno per l'altro.

In conferenza stampa ci sono anche Amy Ryan e Austin Abrams, deliziosi interpreti in chiave di commedia, rispettivamente, della donna che fa da innesco e del giovane che fa da risoluzione all'intreccio del film. Grande assente il regista Jon Watts, che le malelingue immaginavano già in sciopero per il taglio della distribuzione del film deciso da Apple in agosto. Niente del genere, garantisce Clooney: “Ha volato fin qui, si è preso il Covid ed è a letto… e adesso probabilmente ci prenderemo il Covid anche noi”.

Se era un tentativo di tenere a distanza di sicurezza fotografi e curiosi alla fine della conferenza stampa, credetemi, non ha funzionato.