‘Being Human’ è il nuovo disco della pianista statunitense, in trio lunedì 15 aprile al Teatro del Gatto di Ascona, ospite del Jazz Cat Club
Jazz di grande qualità artistica, poetico e melodico, capace di emozionare e gettare una luce di bellezza sulle cose in un mondo attanagliato da divisioni e conflitti. Ospite lunedì 15 aprile del Jazz Cat Club (ore 20.30 al Teatro del Gatto di Ascona, biglietti alla cassa serale o su www.jazzcatclub.ch), la grande pianista Lynne Arriale e il suo trio fanno tappa ad Ascona per presentare ‘Being Human’, il diciassettesimo, luminoso album in qualità di leader della musicista statunitense, fresco di stampa.
Lynne, benvenuta ad Ascona! Come ti sei avvicinata alla musica e al jazz?
Ho iniziato a suonicchiare che avevo tre o quattro anni, su un pianoforte-giocattolo di plastica che avevamo in casa. Suonavo a orecchio le canzoni che sentivo alla radio. La cosa era divertente, ma forse volevo solo seguire le orme di mia mamma, che eseguiva al piano brani di musical di Broadway. Diventata ragazza, ho studiato musica classica, fino a 25 anni, e ho conseguito un master in musica. Poi, un bel giorno, camminando per strada a Milwaukee, nel Wisconsin, dove studiavo, improvvisamente mi sono detta: “Lynne, dovresti studiare jazz”. Non sapevo assolutamente nulla del jazz, ma ho deciso di seguire questa voce. Quando ho scoperto che è musica improvvisata in cui si creano nuove melodie sull'armonia di una composizione, la mia vita è cambiata: mi si è aperto un mondo completamente nuovo.
Fra i pianisti, chi ti ha ispirato maggiormente? E perché?
I miei più grandi ispiratori sono stati Keith Jarrett, Herbie Hancock e Richie Beirach, per citarne alcuni. La loro attenzione nel creare belle melodie e nel raccontare una storia in musica è ciò che mi ha sempre attirato. Sono pianisti brillanti, che continuano a ispirarmi.
Scorrendo la tua biografia si scoprono molte collaborazioni importanti. C’è qualche artista che ti ha particolarmente impressionato?
Ho avuto la fortuna di collaborare con molti musicisti straordinari nel corso della mia carriera. Non vorrei fare nomi, ma sono tanti quelli che mi hanno commossa per la profondità della loro conoscenza musicale e il ‘cuore’ che ci mettevano nel suonare.
Sei una compositrice e pianista prolifica visto che hai già pubblicato 17 album come leader. Ma qual è il tuo approccio alla musica? Perché suoni e fai concerti, che cosa ti motiva, che cosa senti quando ti metti al pianoforte?
Compongo ed eseguo musica essenzialmente per avvicinarmi alle persone e connettermi con loro emotivamente. Quando sono al pianoforte cerco di essere aperta, di rimanere in uno stato di scoperta. Cerco di creare melodie e di immergermi nella ‘conversazione’ musicale con gli altri musicisti. Per me la musica è un'espressione di amore profondo. Spero che il pubblico senta tutto questo nella musica che faccio.
Il tuo nuovo album, ‘Being Human’, è dedicato alle cose che definiscono la nostra natura migliore: passione, coraggio, amore, fede, curiosità, anima, persistenza, cuore, gratitudine, gioia. È un modo per riaffermare una visione positiva in un mondo dove tutto sembra andare a rotoli? Che visione hai del mondo di oggi?
Viviamo in tempi davvero molto difficili. Ci sono così tante divisioni e conflitti nel mondo che è facile scoraggiarsi. Cercavo le qualità che abbiamo in comune con gli altri esseri umani: che cosa ci fa fare quello che facciamo, quali sono i sentimenti che ci rendono umani? Con questo album ho voluto trasmettere un senso di speranza, di energia positiva e di unità con gli altri.
Ogni brano è dedicato a una persona che identifica una virtù: la passione, ad esempio, è associata a Greta Thunberg, il coraggio al popolo ucraino, la persistenza al premio Nobel Malala Yousfzai. L’album vuole anche lanciare messaggi politici?
Ho scritto prima la musica e poi ho pensato alle persone che potevano rappresentare quelle qualità. Le dediche riflettono la mia profonda ammirazione per quelle persone, che hanno contribuito e contribuiscono a rendere il nostro mondo migliore. Il tema principale dell'album è l'attenzione a ciò che abbiamo in comune e vuole avere un approccio globale. Ognuno ha diritto alla propria opinione. La musica è un linguaggio universale che trascende i punti di vista politici. In definitiva, spero che le persone si concentrino sulla musica e che questa parli loro.
Ad Ascona suonerete solo brani di ‘Being Human’?
Suoneremo composizioni tratte da diversi album: ‘Being Human’, ‘The Lights are Always On’, ‘Chimes of Freedom’ e ‘Give Us These Days’.
Ci puoi dire qualcosa sul tuo trio?
Sono molto felice e fortunata di poter suonare con musicisti straordinari come Alon Near (basso) e Lukasz Zyta (batteria). Entrambi portano una grande esperienza e un grande legame emotivo con la musica. Mi piace che tutti noi ci ascoltiamo a vicenda e rispondiamo, sul momento, a tutto ciò che accade nella nostra conversazione musicale.