Spettacoli

Il teatro svizzero si ritrova in Ticino

Presentato il programma delle Giornate del teatro svizzero che si svolgeranno a Lugano e Bellinzona dal 23 al 26 maggio

Die Möwe © Orpheas Emirzas
22 marzo 2024
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Le Giornate del teatro svizzero tornano in Ticino con una selezione di sei spettacoli teatrali – scelti da una ‘shortlist’ di 16 produzioni – e un programma di eventi collaterali tra incontri, laboratori e altre attività tra cui uno “speed dating teatrale” sul lago, dal 23 al 26 maggio 2024 a Lugano e Bellinzona in una collaborazione tra Lac, Foce e Teatro Sociale.

Durante la conferenza stampa di ieri, questo evento che si tiene da una decina d’anni è stato presentato come una “festa del teatro”. E certamente lo è: un’occasione per vedere spettacoli che ci si è persi durante l’ultimo anno. O di cui non si sapeva nulla prima di trovarsi nel programma delle Giornate: perché in parte per questioni linguistiche, in parte per sensibilità e tradizioni, la mobilità di pubblico e spettacoli è limitata. L’idea di questa manifestazione è in fondo questa: trasformare la diversità e la frammentazione del teatro svizzero in una ricchezza, creando una rete tra le varie realtà. In dieci anni di Giornate del teatro svizzero, è stato spiegato dalla co-presidente Sandrine Kuster e dalla direttrice artistica Julie Paucker, questa rete è stata creata e si è sviluppata. Negli stessi anni – a dirlo è stato stavolta il direttore del Teatro sociale Gianfranco Helbling – si è consolidata anche la scena teatrale ticinese che, grazie all’importante contributo del Lac di Lugano oltre che delle realtà indipendenti, è cresciuta e ha fatto crescere anche il pubblico. Si può, e certamente si deve, migliorare ancora, ma se nel 2017, con la prima edizione in Ticino delle Giornate del teatro svizzero, si poteva guardare alle opportunità da cogliere, oggi si può giustamente guardare anche a quello che si è ottenuto. Come mostrano le diverse produzioni legate alla Svizzera italiana presenti nella ‘shortlist’, una sorta di selezione dei migliori progetti di tutta la Svizzera, in cui troviamo il ‘Minotauro’ di Margherita Saltamacchia prodotto dal Sociale di Bellinzona, ‘Siamo quelli giusti!’ di Lalitha Del Parente e Caterina Filograno, nato all’interno del progetto Luminanza, ‘Je suisse (or not)’ di Camilla Parini (Collettivo Treppenwitz) e ‘Alcune cose da mettere in ordine’ di Rubidori Manshaft (Officina Orsi e Festival internazionale del teatro).

I magnifici sei

I sedici spettacoli che compongono la ‘shortlist’ rappresentano una sorta di panoramica della scena svizzera; i sei che compongono la selezione sono invece più una scelta di curatela da parte della direttrice artistica Julie Paucker. Tutti gli spettacoli saranno rappresentati nella loro lingua originale con sovratitoli nelle altre lingue nazionali.

Ad aprire le Giornate sarà, al Lac di Lugano, ‘Il gabbiano’ di Čechov – o meglio ‘Die Möwe’ di Tschechow visto che parliamo di una produzione dello Schauspielhaus di Zurigo per la regia di Christopher Rüping che riprende questo classico che porta il teatro nel teatro. Abbiamo poi ‘El Viaje’, una “camminata teatrale” del Colectivo utópico con riflessioni sul paesaggio e le utopie di oggi e di ieri; per l’adattamento luganese – ci si muoverà per gli spazi del comune di Collina d’oro in una camminata di un’oretta – gli autori Igor Cardellini e Tomas Gonzalez hanno deciso di coinvolgere l’artista locale Anahì Traversi.

Terzo spettacolo selezionato è ‘Alcune cose da mettere in ordine’ di Rubidori Manshaft, prima produzione in proprio del FIT Festival. Per le Giornate del teatro svizzero questo spettacolo è stato trasformato dall’autore in un’installazione itinerante che debutterà nei locali di un vecchio edificio a Bellinzona, luogo particolarmente adatto visto che il tema di questo testo è la vecchiaia, il diventare più lenti, smemorati e forse più trasparenti. Sempre a Bellinzona, ma al Teatro Sociale, arriverà ‘Sturm’, basato sulla ‘Tempesta’ di Shakespeare, produzione del Teatro di San Gallo e del Komiktheater, uno dei pochi teatri professionali di persone con disabilità in Svizzera.

Infine a Lugano avremo al Lac l’incontro con Marc Oosterhoff , allievo dell’Accademia Dimitri di Verscio con il suo progetto ‘Préparation pour un miracle - Catastrophes et magie’, mentre il Teatro Foce accoglierà l’artista indiana Living Smile Vidya. Nata nel 1982 nello Stato di Tamil Nadu, Living Smile Vidya è una attrice e attivista transgender che, in seguito di ripetute minacce ed aggressioni, nel 2018 è fuggita in Svizzera. Nel suo spettacolo ‘Introducing Living Smile Vidya’ racconta, con ironia e umorismo, la sua storia, dalle sue esperienze in India all’arrivo nei centri di prima accoglienza e per richiedenti l’asilo in Svizzera.

Programma dettagliato sul sito www.giornate-teatro-svizzero.ch.