laR+ Teatro San Materno

Ferretti e Mele dal Big Bang all’Homo Stupidens

Tra lo scientifico e il burlesco, venerdì 15 e sabato 16 dicembre ad Ascona

Enrico Ferretti (sx) e Gerardo Mele nello spettacolo ispirato alla pedagogia teatrale di Pierre Byland e Mareike Schnitker
13 dicembre 2023
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Va in scena venerdì e sabato al Teatro San Materno di Ascona e si può intendere come il nuovo capitolo di un’indagine sul comportamento umano, che transita dall’analogia di quello strano animale che chiamiamo ‘uomo’ con gli animali – soggetto di ‘Due etologi’, ad Ascona nel 2022 – a un racconto dell’homo sapiens in sé, o quello che chiamiamo così. «Per la precisione, nello spettacolo ci sono un tipico homo sapiens del Nord – e cioè Enrico Ferretti, colui che ci parla, danzatore, ricercatore e insegnante attivo in ambito artistico e pedagogico – e uno tipico del Sud», ovvero Gerardo Mele, danzatore, attore e insegnante. Per altrettanta precisione, è bene dire che lo spettacolo s’intitola ‘Dal Big Bang all’Homo Stupidens’ dove homo stupidens «è un’evocazione di Pierre Byland, cui si deve la definizione, destinatario di un nostro omaggio personale». Il pedagogo e attore francese, incontrato da Ferretti ai tempi della scuola di teatro Jacques Lecoq di Parigi, fu con lui in scena proprio nei panni di uno dei due etologi di cui sopra.

Anche nel senso di stupore

Elemento scatenante di ‘Dal Big Bang all’Homo Stupidens’, ispirato alla pedagogia teatrale di Byland e di Mareike Schnitker, è l’imprevisto che colpisce un noto studioso invitato ad Ascona per presentare le sue innovative ricerche in campo antropologico; l’uomo è costretto ad affidare ai suoi assistenti, che con l’antropologia hanno poca, pochissima dimestichezza, la delicata missione di organizzare una presentazione ordinata e coerente sulla natura umana; i due malcapitati si affidano ai due preziosi volumi del ‘Grande quaderno della storia dell’umanità’ e il risultato è il prodotto di due individui – citiamo dalle note di scena – “armati di grande stupidità”. Ferretti: «Il concetto di homo stupidens permette una lettura ampia: da un lato la stupidità come viene intesa abitualmente, e dall’altro nell’accezione originale di stupefazione, stupore, elemento importante perché lascia all’attore la grande libertà di poter entrare con meraviglia negli eventi, aprendosi anche alla poesia».

La difficoltà a collocare correttamente fatti ed eventi della linea del tempo, porta i due protagonisti in situazioni tra il paradossale e l’assurdo: «Ci ritroviamo come bambini a ricostruire questo grande quaderno del quale confondiamo le pagine, sbagliamo i capitoli, tutte difficoltà che il pubblico potrebbe comprendere, perché ci riguardano tutti». Alla costruzione di questa ‘regressione’, che è anche propria della comicità, ha partecipato la docente Grazia Roncaglia, partendo dai programmi di scuola elementare e dalle difficoltà incontrate dagli allievi nel distinguere il prima e il dopo, «il Pleistocene e l’Antropocene, l’Homo abilis e l’Homo erectus, un muoversi tra temi assai difficile anche per noi adulti».

Ritmi e geometrie

Il duo Ferretti-Mele è una prima assoluta se si guarda allo spettacolo che li vede da soli sul palco. La collaborazione, al contrario, si è già realizzata in altri spettacoli con Byland, un legame che ha incluso anche Tiziana Arnaboldi. Dopo Grazia Roncaglia, la coreografa è il secondo sguardo esterno dello spettacolo: «Ci ha aiutati a livello di drammaturgia del gesto, di uso dello spazio, portandoci a togliere, sottrarre», conclude Ferretti. Una sottrazione che in primo luogo ha riguardato la parola – «Laddove l’azione riesce a sostituire il testo, la parola resta solo ove necessario, e la cosa è preziosa» – e poi i tempi e le geometrie drammaturgiche: «Ci ha aiutato a trovare una forma definita dello spettacolo, a evitare la mera frontalità della presentazione degli eventi, come spesso accade a teatro, ci ha indicato ritmi e tempi diversi».

Tra lo scientifico e il burlesco, dopo la prima di domenica scorsa al Festival internazionale della nuova comicità di Taormina davanti a un pubblico anche di addetti ai lavori, ora il Grande quaderno è pronto per aprirsi anche ad Ascona.